A Valleve lo scorso 3 gennaio, dopo l’epidemia di nausea e dissenteria, è stata emessa l’ordinanza di bollitura dell’acqua nella frazione di Cambrembo. Sempre lo stesso giorno, è stata emessa un’altra ordinanza con cui si invitava i villeggianti a non usare l’acqua nemmeno per consumo umano ed uso alimentare. Sono passati cinquanta giorni e la situazione è ancora la stessa. Solo che adesso le case sono vuote perchè i turisti non possono usare l’acqua e, quelle poche persone che salgono in paese devono attrezzarsi con scorte di bottiglie per bere, per cucinare, e anche per lavarsi.
Nel frattempo l’ATS Bergamo ha emanato anche una comunicazione relativa proprio ai diversi casi di gastroenterite che si sono verificati in quel periodo tra i villeggianti. «Dalle analisi cliniche e di laboratorio ad oggi eseguite – scrive l’ATS Bergamo nella nota -, è stata identificata la presenza di una parassitosi intestinale sostenuta dal protozoo del genere giardia. La Giardia è stata ricercata anche all’interno della rete di distribuzione delle acquee (4 punti di campionamento) che serve alla frazione di Cmabrembo e in diverse abitazioni (5 prelievi) ma in nessuna dei campioni analizzati è stata evidenziata la presenza di tale protozoo. Sebbene la ricerca sia di esito negativo, le valutazioni epidemiologiche eseguite sulle persone sintomatiche, da una parte escludono un nesso di casualità diretto, dall’altra testimoniano la correlazione epidemiologica del consumo di acqua che accumuna tutti i casi finora registrati».
La giardiasi clinicamente è caratterizzata da un periodo di incubazione medio di 1 – 25 giorni in cui può seguire la fase acuta caratterizzata da disturbi all’apparato gastro-enterico.
Tra i residenti però serpreggia ancora un certo malumore. «Ricordiamo che a Valleve ogni anno vengono versati ben 86 Euro per il consumo dell’acqua, indipendentemente che la si utilizzi o meno: e che, in città, con 86 Euro si paga l’acqua di un intero anno e con un consumo ben più elevato – lamentano i residenti della frazione di Valleve -. Sono stati richiesti diversi incontri al sindaco, chi ha avuto la “fortuna” di parlarci si è visto solo prendere in giro perchè “tanto a Cambrembo fuori dalle vacanze grosse non sale nessuno”. A distanza di quasi due mesi ci sono ancora persone con grossi problemi intestinali – dicono i residenti -. Ma a quanto pare i villeggianti di Cambrembo servono solo da usare come tasche da svuotare per risanare i debiti del comune».
FOTO VALBREMBANAWEB (a scopo illustrativo)