“Durante le difficoltà organizzative dei festeggiamenti per l’Apparizione 2020 (dovute principalmente al fatto di essere, nel periodo organizzativo, nella cosiddetta FASE 2) abbiamo riscoperto in maniera forte e marcata – racconta Simone Bonetti, presidente di ViviArdesio -, l’incredibile devozione di Valcamonica e alta Valtellina nei confronti del nostro Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, qui apparsa nel 1607”.
Fondamentalmente la comunità di Ardesio è a conoscenza di questa sincera devozione, ma in questo 2020 si è colta davvero l’importanza che il Santuario ha per queste due vallate. Una fede vera, forte, riconosciuta e alimentata da continui pellegrinaggi comunitari o singoli, organizzati dalla Parrocchia o da familiari.
“Le difficoltà organizzative ci hanno obbligato ad invitare queste comunità a non prendere d’assalto Ardesio gli scorsi 22 e 23 giugno per gli ovvii motivi che sappiamo e – continua Simone -. Nel fare questo, Ardesio ha potuto davvero cogliere e sentire forte questo importante fenomeno di devozione”.
Ora, Vivi Ardesio, l’associazione del paese promossa da Parrocchia e Comune, ha indetto uno studio su questo fenomeno. Istituendo una borsa di studio, dedicata ad uno studente del territorio, in collaborazione con l’Università di Bergamo (ringraziamo il suo rettore Remo Morzenti Pellegrini e il Professor Riccardo Rao), vuole cercare di coglierne il vero significato, profondo, forte, storico, paese per paese. “Sono molti i paesi che hanno una devozione incredibile verso il Santuario di Ardesio, che stanno sciogliendo voti fatti dalle proprie comunità moltissimi anni fa, che vengono in gruppi o soli a far visita in Ardesio. Vorremmo cercare di studiarne le motivazioni, capirne il perché. Cercare di fare una relazione che ne esprima il significato, il valore. Inoltre capire come questo fenomeno si è evoluto nei secoli, come è stato alimentato nella fede, il capire come può continuare e proseguire negli anni a venire”.
“Lanciamo quindi un appello alla Valcamonica. Affinché qualche studioso o esperto di storia locale, qualche curatore di archivi parrocchiali, chiunque voglia raccontarci la propria esperienza personale o frutto di ricordi familiari, ci possa aiutare in questo difficile compito – conclude Simone -. Con l’obiettivo in futuro di crearne una pubblicazione da lasciare ai posteri come segno di fede, per far sì che la memoria storica non venga persa e per far sì che le nuove generazioni colgano il valore di questi pellegrinaggi verso il nostro paese”.
Lasciamo la mail alla quale contattare Simone anche solo per un in bocca al lupo: info@viviardesio.it
Simone Bonetti
Presidente di ViviArdesio