C’era una volta, più di cent’anni or sono, un manipolo di giovani ciclisti, dall’animo avventuroso ed irrequieto, che in cerca di fama e di gloria partì da Milano alla volta dell’Italia. A separarli dal traguardo 2546 chilometri di impervie strade, ripide scalate ed ardue discese, il fango e la polvere, il freddo e la fatica. Là ad attenderli, però, c’erano il trionfo, l’onore, la storia. Ed oggi, dopo tanto tempo, giovani sì diversi, ma in qualche modo anche uguali a quei primi temerari, continuano a percorrere quell’infinito cammino ad ostacoli che li separa dalla meta. Un racconto epico d’eroi leggendari? Nossignori. Questa è la vera storia del Giro d’Italia,
scritta da uomini veri. Una storia che da quel lontano 1909 ne ha fatta di strada, attraversando – talvolta fisicamente – rivoluzioni, guerre e tragedie, ma anche emozioni, trionfi ed eventi che hanno cambiato la storia d’Italia, fino a raggiungere proprio quest’anno il suo centesimo compleanno.
Al cospetto di questo infinito percorso, cosparso di gesta d’eroi che negli anni hanno scritto, nel bene e nel male, l’epica del ciclismo, sembra inadeguato qualunque sforzo di onorare come dovuto il centenario di Sua Maestà il Giro. Tuttavia, è proprio in questa direzione che la macchina organizzativa, facente capo a RCS MediaGroup, si è mossa da tempo, imboccando quella via che come traguardo ha il massimo risultato possibile affinché quella 2017 risulta un’edizione veramente memorabile della corsa rosa. Un’edizione speciale caratterizzata da un percorso straordinario che, dal 5 maggio con la partenza da Alghero, fino al 28 maggio con il traguardo di Milano, possa far vivere tre settimane uniche, indimenticabili, storiche, e che nel suo cammino unisca tutte le eccellenze italiane, da un lato toccando pressoché tutte le regioni, le due isole comprese, dall’altro celebrando i grandi campioni della storia del ciclismo italiano, da Bartali a Nibali, passando per Coppi, Gimondi, Pantani, Savoldelli.
Una rotta che, con questi presupposti, non poteva far altro che portare la carovana tra le valli orobiche, culla di campioni che han segnato la storia del Giro e terra di storie che, a loro volta, hanno consacrato grandi campioni. Infatti, grazie all’impegno di Promoeventi Sport, saranno addirittura tre le giornate in cui il nostro territorio avrà l’onore di ospitare la carovana Rosa: domenica 21 maggio, con l’arrivo in centro a Bergamo dopo aver percorso gli ultimi chilometri dello spettacolare Giro di Lombardia 2016; lunedì 22, con una giornata di riposo che la carovana spenderà in Valseriana, permettendo così ai tifosi di avvicinare i corridori in un clima non agonistico; e, dulcis in fundo, martedì 23, con la tappa regina del Giro 2017, quella che, partendo da Rovetta, percorrerà tutta la Valcamonica fino ad Edolo, per poi affrontare in una terribile sequenza il Mortirolo, lo Stelvio e l’Ümbrail Pass prima dell’arrivo a Bormio. In breve, è facile prevedere che quelle firmate Promoeventi Sport saranno tre giornate in cui gli appassionati di ciclismo di tutto il mondo affolleranno le strade bergamasche e della Valcamonica tingendole di rosa, ma anche tre giornate in cui i corridori potranno donare in mondovisione (la diretta sarà trasmessa in oltre 160 paesi) uno spettacolo straordinario in quel contesto favoloso che è il paesaggio del nostro territorio.
A fronte di un evento tanto importante a livello nazionale e internazionale, che coinvolge appassionati di ciclismo e di sport, ma anche persone la cui conoscenza del ciclismo non va oltre il Giro, Coppi e Gimondi, di un evento che per pubblico, storia e tradizione
è diventato una festa nazionale lunga tre settimane, dinnanzi insomma a quella gran macchina che è il Giro d’Italia, anche noi di Montagne&Paesi vogliamo in qualche modo celebrare questo meraviglioso appuntamento. È con questo auspicio, dunque, che, in questi mesi che ci separano dal grande appuntamento, ci proponiamo di introdurci in quell’entusiasmante atmosfera rosa che già sta diffondendosi in ogni angolo d’Italia, facendo emergere le bellezze che distinguono ed uniscono il nostro Paese. Tenteremo, insomma, di raccontare al meglio i segreti delle tre giornate che a maggio infiammeranno le nostre strade, e, nel contempo, di lasciare al Giro lo spazio necessario per narrare la sua storia, la storia che racconta di noi, del nostro passato, della nostra passione.
(Articolo tratto dal “1° speciale Giro d’Italia” apparso su “Montagne&Paesi” di febbraio).
Come ben si evince dalle immagini qui proposte, l’affetto e l’abbraccio che la gente riserva ai corridori non è mai mutato nella lunga storia della Corsa Rosa.