“Evoluzione della gestione e manutenzione degli asset industriali: passato, presente e futuro”. È questo il titolo del convegno organizzato il 6 giugno, presso l’aula magna della sede di via Pasubio, 3, Dalmine dell’Università degli studi di Bergamo, dal Master Executive in Gestione degli Asset Industriali e della Manutenzione (MeGMI) – promosso congiuntamente da SdM – Scuola di Alta Formazione dell’Università degli studi di Bergamo e da POLIMI Graduate School of Management, business school del Politecnico di Milano -, in occasione del 20° compleanno del Master.
Professionisti del settore si sono confrontati sull’evoluzione che la manutenzione ha visto nel corso degli ultimi anni, condividendo l’impatto delle trasformazioni avvenute nella gestione e programmazione degli interventi manutentivi, nello sviluppo di nuove tecnologie (Industria 4.0 e intelligenza artificiale) e nella necessità di aggiornare e implementare le competenze del personale che si occupa di gestire e manutenere gli asset, siano essi produttivi che di fornitura di servizi a rete.
Sono intervenuti Cristiana Cattaneo, Direttore Scuola di Alta Formazione – SdM, Mauro Mancini, Associate Dean for Corporate Education POLIMI Graduate School of Management, Sergio Cavalieri, Rettore Università degli studi di Bergamo e Direttore Master MeGMI, e Marco Macchi, Direttore Master MeGMI Politecnico di Milano. Alla tavola rotonda, moderata da Chiara Lupi, Direttrice Editoriale Edizioni Este, hanno partecipato Pierangelo Bertocchi, Amministratore Delegato UniAcque, Amelia Corti, Direttore Generale SACBO, Matteo Diani, Head of Group Investments & Strategic Maintenance Cogne Acciai Speciali, e Aldo Isi, Amministratore Delegato ANAS.
Al termine della tavola rotonda si è tenuta la cerimonia di conferimento di 16 diplomi della XVII edizione del master MeGMI condotta da Emanuele Dovere, Vicedirettore Master MeGMI Università degli studi di Bergamo.
Il convegno è stato organizzato insieme alla Fondazione Dalmine e con il patrocinio di Associazione Italiana Docenti Impianti Industriali, Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale, Associazione Italiana Manutenzione e l’Associazione Alumni del master, @meGMI.
DICHIARAZIONI
Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo e Direttore Master MeGMI: “Questo importante traguardo è il risultato di una consolidata sinergia tra SdM – Scuola di Alta Formazione di UniBg e il POLIMI Graduate School of Management del Politecnico di Milano, oltre che della collaborazione dei partner industriali aderenti al corso. Una storia longeva che, di anno in anno, ha visto rafforzato il valore di un percorso altamente specializzato, volto a formare i manager responsabili della gestione della manutenzione degli impianti industriali e dei sistemi infrastrutturali”.
Marco Macchi, Direttore Master MeGMI Politecnico di Milano: “Oggi stiamo celebrando il ventennale di un percorso di formazione che è stato ispirato sin dalle sue origini dalle esigenze del mondo industriale, e che ha contribuito alla crescita professionale e reputazionale della figura dell’ingegnere e gestore della manutenzione e degli asset all’interno delle realtà produttive, dei servizi e delle infrastrutture. Questo traguardo è stato raggiunto con il continuo confronto con le aziende nei diversi settori, e l’importante ruolo dei docenti nella nostra faculty”.
Pierangelo Bertocchi, Amministratore Delegato UniAcque: “Le utilities sono chiamate a grandi sfide cui dobbiamo rispondere con lungimiranza, assoluta preparazione e investimenti adeguati, all’altezza. Progetti ambiziosi che richiedono know-how di alto profilo e gestione industriale avanzata di servizi che avranno sempre più connessione tra loro, come l’acqua e il recupero di materie prime dai rifiuti. Un percorso di alto profilo come il Master di gestione e la manutenzione degli asset industriali, proposto con successo ormai da vent’anni dall’Università degli studi di Bergamo con cui abbiamo un importante accordo di collaborazione su temi di innovazione, ricerca e formazione, rappresenta una leva fondamentale per formare profili manageriali in grado di migliorare l’efficienza dei servizi a rete”.
Amelia Corti, Direttore Generale SACBO: “L’aeroporto svolge, per ovvie esigenze di sicurezza e garanzia di efficienza nella continuità operativa, un’attività ininterrotta di verifica e interventi di manutenzione periodica e straordinaria sugli asset. Questo lavoro si avvale di specifiche competenze distribuite nei settori organizzativi preposti alle infrastrutture di terra e di volo e all’impiantistica, e in modo sempre più impattanti dei sistemi informativi che sovrintendono ai processi di digitalizzazione sempre più estesi e innovativi. La transizione dal controllo attivo da remoto all’analisi predittiva dei sistemi di gestione e manutenzione, già avviata da SACBO, prefigura la presenza nel proprio organigramma di figure manageriali e operative in sintonia con l’evoluzione in atto”.
Matteo Diani, Head of Group Investments & Strategic Maintenance Cogne Acciai Speciali: “I manutentori del futuro con ogni probabilità saranno meno legati al know-how esperienziale, per tutta una serie di motivi non da ultimo la minore staticità del posto di lavoro; ma saranno molto più legati alla capacità di leggere, interpretare ma soprattutto comprendere l’importanza dei dati e di rendere disponibili dati affidabili a chi per competenza li può supportare nell’attività manutentiva. Ad oggi probabilmente il mercato non è così ricco di risorse già pronte ed è per questo che un percorso come quello del MeGMI rappresenta una opportunità ad alto valore aggiunto non solo per chi vi partecipa ma soprattutto per le aziende che hanno questo tipo di visione. Le persone che hanno frequentato in passato il MeGMI rivestono tutte, oggi, in CAS un ruolo di responsabilità e stanno contribuendo in modo significativo all’evoluzione dell’azienda”.
Aldo Isi, Amministratore Delegato ANAS: “Tornare in università per frequentare questo Master è stata un’occasione per alzare lo sguardo dalla quotidianità e affrontare altre tematiche, professionali e umane, oltre ad essere stata un’importante opportunità di crescita. Allora ero un dirigente di Rete Ferroviaria Italiana e ho portato a casa un metodo di lavoro che oggi metto in pratica per traghettare l’azienda verso un’evoluzione: in ANAS, siamo 7.600 persone e abbiamo avuto 2.600 neoassunti, in linea con il piano industriale. Tra i nodi centrali per la nostra società, che gestisce 32 mila chilometri di strade su tutto il territorio nazionale, c’è la questione della manutenzione che si lega con la sfida dettata dal cambiamento climatico: trattare l’emergenza è ciò su cui, purtroppo, siamo più allenati. Reagiamo in modo efficace, ma dobbiamo ripensare il modello di intervento già dalla progettazione, costruendo con caratteristiche diverse e una nuova resilienza”.