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Una lettera inviata alla nostra redazione avente per tema il Trasporto Pubblico Locale. “MA CHI PAGA I SERVIZI?”

Spett.le Redazione,

dovendo compiere alcuni spostamenti  di mobili leggeri e suppellettili in un immobile di mia proprietà, mi sono rivolto a due giovani marocchini che trascorrevano buona parte della giornata al bar. Non potendo guidare per motivi di salute, il viaggio di andata verso il luogo di destinazione, mi è stato offerto da un parente utilizzando la sua autovettura, destinazione Borno, in Valle Camonica. Per Il Tratto da Borno a Boario Terme ho acquistato 3 biglietti direttamente sul pullman. Qualche minuto di attesa nella stazione della cittadina termale e giunge in stazione il pullman che doveva traferirci a Costa Volpino. Mentre attendo l’autista – allontanatosi per qualche istante dal mezzo forse per  bisogni corporali o per bere una bibita – mi guardo intorno e vedo che saremo una variegata compagnia multietnica a compiere un tratto di strada. Oltre a me e ai due ragazzi marocchini che mi accompagnano, ci sono altri ragazzi che hanno fatto subito confidenza con i miei accompagnatori, inoltre due dalla pelle nera e due con i tratti somatici slavi. Una caratteristica che li accomuna è quella che sono saliti sul mezzo senza obliterare il biglietto.  A questo punto vengo invitato a salire, ma evidenzio la necessità di acquistare i 3 biglietti. “Sali, nessuno ti chiederà conto”. Infatti il pullman si muove in direzione Costa Volpino caricando alle fermate di Rogno altri viaggiatori. La obliteratrice rimane un oggetto superfluo.

Ma chi paga l’utilizzo del trasporto pubblico? Continuiamo ad investire milioni di euro che potrebbero essere destinati a ben altri servizi e non attiviamo un’azione di repressione dell’evasione che oltre a far meglio quadrare i bilanci del Traporto Pubblico Locale avrebbe l’effetto di far comprendere che tutti devono contribuire e quindi fare un’azione moralizzatrice che insegni a stare nella Società: Altrimenti da dove partiamo?

Per il mio biglietto, che non ha fatto perché impegnato a vedere i risvolti della vicenda, prometto che la prossima volta ne faccio due, mettendomi la coscienza a posto

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