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abbraccio presolana soccorso alpino

Una “cordata” di volontari

Ancora una volta l’organizzazione del Soccorso Alpino è stata messa alla prova durante l’evento da guiness dei primati, la cordata della Presolana.

Infatti, oltre alla cordata che è stata certificata come la cordata più lunga del mondo, accanto c’era una cordata invisibile, formata dalle associazioni di soccorso e protezione civile che hanno vigilato affinché tutto venisse svolto in sicurezza e che ogni possibile problema potesse essere risolto nel più breve tempo possibile. Trasportare una barella in montagna non è certo un attività semplice e veloce, e per questo un grande supporto è arrivato anche dai Vigili del Fuoco, che hanno messo a disposizione del Soccorso Alpino il proprio elicottero DRAGO.

Si è rilevata una propria e vera squadra, composta dal Corpo Volontari Presolana, che si è preso l’onere di assumersi la responsabilità dell’evento, dall’associazione AKJA (soccorso su piste da sci), che ha vigilato con personale certificato in stretta collaborazione con le squadre del CNSAS, la commissione medica del CAI, che ha inviato tre medici e due infermieri, l’Associazione Nazionale Alpini – Protezione Civile che ha garantito i collegamenti radio con l’organizzazione e con la cabina di regia dei soccorsi, (sono stati anche portati in quota due ponti radio mobili per consentire le comunicazioni), come anticipato i VVF con l’elicottero DRAGO e 4 SAF e alla fine il Soccorso Alpino e Speleologico, che dapprima ha studiato e organizzato la posizione delle squadre e successivamente ha coordinato le attività dei soccorritori e degli elicotteri sul campo. In totale, erano presenti più di 100 persone adibite al soccorso. Le squadre del Soccorso alpino erano composte dai tecnici della Delegazione Orobica con un’infermiera e da Tecnici della IX Delegazione Speleologica con un infermiere e un medico.

Alla fine, grande la soddisfazione da parte di tutti perché tutto è andato nel modo migliore, con tanti ringraziamenti delle persone che incontravano i nostri uomini e gli organizzatori CAI e Provincia di Bergamo. (fonte e foto Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo)

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