Un corso per apprendere un’antica tradizione strumentale, segno distintivo della terra bergamasca. Sono in programma a partire da giovedì 26 ottobre 2023, presso la sala Guerini Gualzetti della Biblioteca di Casnigo, le lezioni del “Corso base di Baghèt”, organizzato dall’omonima e locale Associazione Culturale. “Proponiamo – spiega Luciano Carminati – una serie di otto appuntamenti con cadenza settimanale, ogni giovedì dalle 20.30 alle 22.30. L’idea è avvicinare i ragazzi, ma anche gli adulti, ad un’arte che ci è stata tramandata dalle generazioni dei nostri avi”.
La cornamusa bergamasca, conosciuta come “baghèt”, è presente in provincia di Bergamo sin dal 1400, come è testimoniato dai numerosi affreschi. È stata suonata fino al 1960 – 1970, soprattutto in Val Gandino e nella media Val Seriana dove le due valli si incontrano. I musicisti, chiamati baghetér, erano per la maggior parte contadini, e si dedicavano allo strumento quasi unicamente d’inverno, quando il lavoro era minore. Il repertorio era costituito da balli arcaici e moderni, canti, musiche mutuate da altri strumenti e dalla immancabile “Pastorale”, o meglio “Pastorèla”, suonata nelle feste natalizie per le vie del paese. Lo strumento era costruito da alcuni artigiani locali, ma poi rimaneva in famiglia, passato di padre in figlio, ed erano gli stessi musicisti che provvedevano in prima persona alla manutenzione della cornamusa, cucendo il sacco (la baga) e rifacendo le ance (lepie). Completavano il baghèt della Val Gandino la canna per il canto (la diana), l’insufflatore (bochì) e i due bassi d’accompagnamento (bas, orghegn). Le iscrizioni (possibilmente entro il 20 ottobre) si raccolgono ai numeri 339.5383907 (Monica) e 335.1433118 (Luciano). Il corso sarà riservato ad un massimo di dieci partecipanti. Sarà richiesto un contributo spese comprensivo del noleggio del baghèt.
Gravedona: presentazione dell’offerta oncologica e radioterapica
Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario