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A meno di due mesi dalla partenza ufficiale di Alghero, sta andando sempre più nettamente a delinearsi la rosa dei primi attori che andranno ad inscenare lo spettacolo rosa, tappdopo tappa, traguardo dopo traguardo. Molti saranno i leader presenti per puntare alla classifica generale:

noi italiani non possiamo che sperare di gustarci un bel bel derby tra Nibali e Aru, i due massimi protagonisti del panorama nazionale, i quali, dopo diversi anni da compagni di squadra, si affronteranno per la prima volta da avversari in un Grande Giro, trasportando le fantasie di molti agli epici duelli tra le grandi coppie rivali di casa nostra (leggi Bartali-Coppi, ma anche Moser-Saronni).

Ma i due beniamini italiani, anche vedendo il non certo brillantissimo avvio di stagione, non potranno incentrare come i tifosi tutte le attenzioni su questo duello, perché a contender loro la vittoria ci sarà, come detto, una nutritissima schiera di pretendenti. La stella per eccellenza non può che essere il colombiano Quintana, il quale, nonostante abbia come obiettivo principale il Tour, non sarà al Giro solo per allenarsi, tutt’altro: in questa stagione – già partita col piede giusto grazie alle vittorie alla Vuelta Catalunya e alla Tirreno, per di più sbaragliando in entrambe le occasioni la concorrenza – il capitano della Movistar tenterà di conquistare la storica accoppiata Giro-Tour. L’ultimo a riuscirci fu l’indimenticato Pantani nel ’98, visto che i più recenti tentativi di Contador (2012) e Nibali (2014), dopo aver dominato entrambi in Italia, sono andati a sfumarsi proprio nella Grand Boucle. Proseguendo, a giocarsi le piazze d’onore si possono inserire anche molti altri corridori d’eccellenza: ci sarà quella che può essere definita “la corazzata olandese”, guidata da quello Steven Kruijswijk che quest’anno vorrà prendersi la rivincita su Nibali, conquistandosi quella maglia che lo scorso anno gli è sfuggita solo sul finale a causa anche della sventura; ma saranno nondimeno della partita Bauke Mollema, Wilco Kelderman, Tom Dumoulin e Bob Jungels (quest’ultimo grande favorito finanche per la maglia bianca di miglior giovane). Da temere sarà poi anche lo squadrone del Team Sky – parso come sempre potenzialmente imbattibile (salvo sfortune meccaniche)  anche nelle ultime brevi corse a tappe – che si dice possa partire con lo spagnolo Landa come capitano, ma che potrà contare anche su altre valide alternative (Thomas, il nostro Rosa, ma anche Henao). Confermata poi la presenza del forte scalatore francese Thibaut Pinot, cresciuto moltissimo ultimamente, del russo Zakarin, delle emergenti promesse inglesi rappresentate dai gemelli Yates, parsi davvero in palla in questo avvio di stagione, e da quella americana non ancora mantenuta Van Garderen (sarà la volta buona?), nonché di un Rui Costa che, a giudicare dalle buonissime prestazioni messe in mostra nei primi appuntamenti dell’anno, sembra che quest’anno possa ambire di diritto ad un posto tra i primissimi della generale.

Se il palcoscenico della classifica finale sarà prevedibilmente affare dei nomi sopra elencati, quello riservato ai velocisti e agli uomini da classiche, che si disputeranno la maggior parte dei traguardi di tappa, è affollato e prestigioso almeno quanto il primo: solo per fare qualche nome citiamo il potente velocista tedesco André Greipel, gli italiani Elia Viviani, Sacha Modolo, Giacomo Nizzolo e Jakub Mareczko, ma anche gli astri nascenti del panorama internazionale per quanto riguarda gli sprint, ossia il colombiano Fernando Gaviria (venuto quest’anno ad abitare proprio in Italia) e il siluro australiano Caleb Ewan, plurivittorioso di questo inizio di stagione.

Questi sono quindi i nomi caldi che già hanno confermato la propria presenza al Giro numero 100, una corsa che, vuoi per il prestigio della ricorrenza più unica che rara, vuoi per il percorso che lascia libero spazio a molti interpreti, vuoi per l’irresistibile fascino del Rosa, non mancherà certo di far divertire, né i corridori, né tantomeno noi spettatori.