Dopo 6 anni di ordinanze, ricorsi, manifestazioni e sentenze, da venerdì 8 marzo pare giunto allepilogo la lunga questionme riguardante l’oridinanza di abbattimento delle strututre abusive nei campeggi del Sebino, datata primavera 2013.
Con la messa a norma degli ultimi due campeggi e con lo smantellamento delle strutture ritenute illecite, nella giornata di venerdì 8 marzo si è chiusa definitivamente la questione, dopo ricorsi al Tar, dimostrazioni in piazza da parte dei campeggiatori, raccolta firme e rimostranze arrivate fino in Regione Lombardia. La Sovrintendenza ai beni architettonici e paessagistici, il cui regolamento non contempla la presenza di strutture fisse nei campeggi, a meno che non si tratti di villaggio turistico con «bungalows» e «mobil home», aveva agito in direzioend ell0 smantellamentod elle strutture giudicate fuori norma. Il Comune di Iseo dopo la richiesta della Sovrintendenza, aveva emesso una prima ordinanza di demolizione, nel 2014, ma i titolari dei campeggi avevano fatto il ricorso al Tar che aveva decretato la sospensiva, accogliendo il ricorso e annullando l’ordinanza, chiedendo al Comune di dettagliare gli abusi. Intanto anche la Procura aveva sollecitato il Municipio a effettuare ulteriori accertamenti e gli agenti della Polizia Locale di Iseo avevano effettuato i rilievi delle strutture ritenute abusive. Nei tre anni successivi, sui 14 campeggi segnalati con irregolarità, ne erano rimasti 8 che dovevano sanare la propria situazione, nelle frazioni di Pilzone e Clusane d’Iseo. Nel 2017 il Tar aveva sospeso l’ordinanza in attesa di accordo tra le parti, con il dilazionamento dei tempi di demolizione con i titolari dei campeggi, che avevano sottoscritto una fideiussione a garanzia della riqualificazione concordata. I lavori erano dunque iniziati e la sistemazione delle strutture «provvisorie», così come specificato dalla Sovrintendenza, ed in alcuni casi la loro demolizione, è ora giunta al termine.