“Confidiamo in una buona partecipazione sia sul fronte del mercato interno che, soprattutto, per la domanda internazionale dei ‘turisti dello shopping’ attratti in modo crescente dall’unicità dei prodotti Made in Italy, dalle nostre città d’arte e dall’eccellenza espressa dai commercianti lombardi”. È quanto ha dichiarato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, in merito all’inizio dei saldi estivi in Lombardia nel giorno di sabato1 luglio.
CONTROLLI DA PARTE DEI COMUNI – L’assessore Parolini, in qualità anche di Presidente del Comitato Regionale per la tutela dei diritti dei Consumatori e degli Utenti, ha inoltre sottolineato che “i saldi devono costituire una sana opportunità per il rilancio della domanda in un rapporto collaborativo tra esercenti e clienti, che deve essere improntato alla trasparenza. In questa prospettiva di legalità e rispetto della concorrenza leale rivestono un ruolo molto importante i Comuni, che hanno il compito di controllare e di verificare il rispetto delle regole”.
SEGNALI DI RIPRESA – “L’auspicio – ha sottolineato ancora l’assessore – è che questa stagione di saldi estivi possa contribuire a segnare un dato positivo rispetto agli anni scorsi, con una nuova propensione agli acquisti da parte dei consumatori. Mi aspetto quindi che sia anche una rinnovata occasione per i commercianti di approfittare di alcuni timidi, ma incoraggianti, segnali di ripresa della spesa”.
AZZERAMENTO IRAP – “Da parte nostra – ha aggiunto Parolini – non cesserà l’impegno nel sostenere il commercio di vicinato attraverso le numerose iniziative messe in campo in questa legislatura sul fronte, ad esempio, della lotta alla contraffazione, all’abusivismo e alla desertificazione commerciale e, non ultima, l’azzeramento dell’Irap per tre anni per i nuovi esercizi commerciali nei centri storici dei Comuni capoluogo e di quelli con una popolazione superiore ai 50 mila abitanti”.
LE REGOLE – Parolini ha infine ricordato le norme che disciplinano la materia: “I commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso applicato (è invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso); i prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e, se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli; se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiederne la sostituzione o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare”.