Ieri mattina un intervento della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento ha portato alla luce alcuni resti umani avvolti in una bandiera italiana, rinvenuti da un escursionista sulla cima del Cornicciolo di Presena. Resti ossei, un cranio ed un femore in particolare, affioravano dal terreno a circa 2.900 metri di quota, in prossimità della vetta della montagna che, durante il primo conflitto mondiale, fu teatro di truculenti scontri tra soldati italiani e austro-ungarici. Dopo il ritrovamento, l’escursionista aveva avvisato la Soprintendenza provinciale per i beni culturali ed è stata allertata la stazione dei Carabinieri di Vermiglio, che si sono recati sul posto accompagnati da una guida alpina. Il sopralluogo ha confermato che si tratta di un reperto storico. Nelle prossime settimane un anatomopatologo si occuperà delle analisi. Ogni anno su queste montagne sono circa uno o due i ritrovamenti di resti di soldati morti durante la Grande Guerra ed è spesso impossibile risalire all’identità dei soldati.