Un viaggio fra arte e fede che affonda le radici in un passato ricco di devozione. Il periodo quaresimale coincide in Val Gandino e in altri centri della Valle Seriana con la tradizione delle Raggiere, “macchine” scenografiche fantasmagoriche costruite nelle parrocchiali per ricordare, in tre giorni di preghiera, i propri defunti. Il Triduo dei Morti è figlio della volontà di celebrare il culto di Gesù Eucarestia, ma anche occasione per allestire apparati dall’immenso valore artistico, altrimenti impossibili da ammirare. In Val Gandino il ferreo calendario scandito dalla tradizione ha preso il via a Cazzano S.Andrea (due settimane prima del mercoledì delle Ceneri, dal 15 al 17 febbraio) e Leffe (dal 23 al 25 febbraio), preceduti a novembre da Barzizza di Gandino.
Alla prima domenica di quaresima è toccato a Peia, mentre alla seconda di quaresima (quest’anno da sabato 16 a lunedì 18 marzo) c’è l’imperdibile allestimento di Gandino, opera settecentesca dei maestri Caniana, senza eguali nell’intera Diocesi.
“Si tratta di allestimenti principalmente lignei – spiega Silvio Tomasini, segretario della Rete dei Musei Diocesani – utili a ricreare “fuori scala” enormi ostensori, alti decine di metri”. A Gandino l’enorme incastellatura costruita all’interno della monumentale Basilica di S.Maria Assunta tocca i 12 metri di altezza e vede il Santissimo coronato da raggi con vetri policromi illuminati da lampadine elettriche (un tempo lumini) secondo un’iconografia che richiama la visione dantesca di Dio. Al fianco del prevosto don Innocente Chiodi e dei vicari don Giovanni Mongodi e don Manuel Valentini, guiderà le celebrazioni don Giambattista Boffi, prevosto di S.Lucia in città. Lunedì 18 marzo alle 10.30 la messa solenne sarà concelebrata dai sacerdoti nativi, da quanti operano in Vicariato e da quanti hanno operato a Gandino.
Alla terza domenica di quaresima sarà il turno di Cirano (dal 22 al 24 marzo), dove il Triduo coinciderà sabato 23 marzo con il Raduno delle Confraternite della Val Gandino. Da sabato 30 marzo a lunedì 1 aprile il cerchio si chiuderà a Casnigo, che nell’arcipresbiterale di San Giovanni Battista innalza la Raggiera creata dai fratelli Bugada. Viene definita “la Ragia che pirla”, in quanto un tempo le fiammelle poste dietro i vetri multicolori davano l’impressione di una rotazione. A chiudere il periodo quaresimale, domenica 7 aprile, saranno a Leffe le celebrazioni della “Madonnina” Addolorata, di cui quest’anno ricorre il sessantesimo della solenne incoronazione.
In Museo le partiture manoscritte della Corale Canali
Quest’anno, durante le celebrazioni del Triduo dei Morti, il Museo della Basilica di Gandino esporrà alcuni partiture autografe dall’archivio musicale della corale “Luigi Canali” di Gandino.
L’interesse di questi manoscritti è dato dal fatto che furono composti appositamente per le celebrazioni del Triduo, e che ancora oggi vengono eseguiti. Alcuni di questi brani fanno parte del repertorio del “Proprium Missae”, ovvero si tratta di brani eseguibili solo in questa particolare domenica del ciclo liturgico. Le partiture autografe esposte in Museo sono:
– Meditabor, di Raffaele Frosio Roncalli, offertorio per la seconda domenica di quaresima, per coro a tre voci miste e organo, non datato, composto presumibilmente tra il 1916 e il 1922.
– Tribulationes cordis mei, di Luigi Canali, graduale per la seconda domenica di quaresima, per coro a tre voci miste e organo, datato “Gandino 15 febbraio 1945”.
– Miserere di Luigi Canali, per coro a 3 voci miste e organo, datato Gandino 8 gennaio 1927.
– Dio sia benedetto di Luigi Canali, per coro a due voci bianche ed organo, composto il 3 marzo 1935, e recante la nota: “Eseguito la prima volta il 17-18 marzo 1935 al Triduo di Gandino”.
“In un cammino di studio che mette il servizio musicale nella liturgia al primo posto – spiega il direttore Marco Guerinoni – la corale “Luigi Canali” crede nello studio di una musica sacra dotata di quella bontà di forme che la Chiesa chiede al repertorio per i sacri riti. Pur nelle difficoltà di riproporre partiture scritte per un organico diverso da quello odierno, e nella disponibilità ad accogliere nuovi coristi, la corale affianca allo studio del proprio repertorio storico, contestualizzato alle odierne esigenze liturgiche, uno sguardo al repertorio contemporaneo che può continuare quella ricerca di bontà di forme che ha formato il corpus dell’archivio storico musicale della Basilica di Gandino”. Il Museo della Basilica (così come la sezione Presepi che ospita fino al 7 aprile la mostra “Iconae Mariae” dedicata alle icone ortodosse) sarà aperto sabato e domenica dalle 14.30 alle 19 (ultimo ingresso ore 18); lunedì 18 marzo l’apertura è programmata per le 16, dopo le funzioni pomeridiane in Basilica.
credito foto: Marco Presti