La guardia di finanza di Desenzano del Garda ha arrestato un imprenditore veronese che lavorava nel bresciano e altre due persone per una frode immobiliare. Nome in codice dell’operazione: Atlantis.
Dopo due anni d’indagine, i finanzieri hanno smascherato una sofisticata frode fiscale: l’imprenditore aveva costituito società di comodo estere per coprire la compravendita di una lussuosa villa del basso lago di Garda. Hanno eseguito perquisizioni nei confronti di società con sedi nella provincia di Brescia, di un professionista bresciano e due professionisti svizzeri domiciliati a Milano oltre a altri soggetti collegati nelle province di Brescia e Verona. L’attenzione degli investigatori è ricaduta su una villa di Sirmione il cui basso valore di vendita è subito apparso anomalo rispetto alle quotazioni di mercato: circondata da un ampio parco, con un porticciolo privato e un eliporto. Approfondendo gli accertamenti, hanno scoperto che la società venditrice della villa, che fa capo all’arrestato, non solo aveva dichiarato un valore di soli 7 milioni di euro, ma da tre anni non presentava più la dichiarazione dei redditi. In realtà, la vendita era stata chiusa per 19milioni di euro: l’operazione aveva generato una plusvalenza non dichiarata di 12 milioni, nascosta attraverso un complicato gioco di società estere in un conto corrente in Liechtenstein. L’ordinanza per l’imprenditore fa seguito ad un’altra ai domiciliari del novembre scorso nei confronti di una donna, veronese con interessi nel bresciano e al sequestro di beni del valore di oltre 4 milioni di euro. Le accuse sono false comunicazioni sociali, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.