Il giudice Sara Micucci del Tribunale di Brescia ha emesso 3 condanne a 3 persone per i due episodi di incendio dell’auto del primo cittadino.
Le pene vanno dai 3 anni e 4 mesi per il mandante, a 2 anni e 6 mesi per gli esecutori materiali di un agguato incendiario ai danni dell’auto dell’ex sindaco di Ceto Franco Guaini. I condannati sono Graziano Zanotti, al tempo capogruppo di minoranza, che aveva chiesto di incendiare l’automobile di Guaini, nel dicembre del 2011 e nel luglio del 2012. L’auto era parcheggiata al Badetto di Ceto, proprio sotto l’ufficio di Guaini, di professione architetto. Condannati anche Roberto Donina e Alessandro Fasano che avevano eseguito materialmente l’ordine impartito, cospargendo di benzina e distruggendo quasi completamente l’auto. Oltre a pagare le spese processuali loro e delle parti civili, dovranno anche risarcire per i danni le due parti civili che si sono costituite: lo stesso Guaini, cui spetteranno 13.650 euro, e il Comune di Ceto, per 5.000 euro. Inoltre Donina è stato anche interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Ai tempi in cui avvennero i fatti, Graziano Zanotti era consigliere comunale di maggioranza retta da Donato Filippini, attuale capogruppo di minoranza Donato Filippini. Per questa ragione l’attuale Amministrazione comunale, guidata da Marina Lanzetti, nel prossimo Consiglio comunale, dopo aver comunicato ufficialmente ai concittadini l’esito della sentenza, valuterà un’eventuale richiesta di dimissioni nei confronti di Filippini. Emerge nel frattempo anche un altro episodio: Roberto Donina da qualche mese è infatti agli arresti domiciliari nella sua casa di Nadro di Ceto per aver minacciato la prima cittadina Marina Lanzetti e la madre lo scorso mese di febbraio. La madre, colta da malore, era stata ricoverata in Ospedale