Un impegno per “trasmettere libertà e democrazia”, anche in senso strettamente letterale. In occasione delle celebrazioni dedicate alla Festa della Liberazione, giovedì 25 aprile, il Comune di Gandino dedicherà un particolare ricordo al dottor Giuseppe Mosconi e alla coraggiosa iniziativa di un gruppo di giovani gandinesi che nel 1943, all’indomani della caduta del Fascismo, installarono in paese una radio clandestina per rilanciare le trasmissioni di Radio Londra.
Giuseppe Mosconi fu per decenni medico condotto in paese, cavaliere ufficiale della Repubblica e negli anni ’80 assessore all’ecologia in Provincia. Era nato nel 1927 e dopo gli anni al Collegio Celana e al Sarpi, si era laureato in medicina a Milano nel 1952. Aveva poi ottenuto le specializzazioni in medicina interna a Pavia, in cardiologia a Torino e in pneumologia a Milano. Mosconi era figlio di Giulio, sindaco a Gandino nel primo dopoguerra. La famiglia, negli anni quaranta, fu attiva nella protezione degli ebrei esuli a Gandino, meritando nel 2006 una benemerenza del Comune. Fu attivo in politica nella Democrazia Cristiana, ma anche presidente del Centro Sportivo Consortile a Casnigo, della Casa di Riposo di Gandino e al fianco dei gruppi AVIS di Gandino e Cirano.
Fra i giovani che installarono a Gandino la radio clandestina c’era proprio Giuseppe Mosconi, che in un diario, svelato nel 2011 alla sua morte, raccontò quei giorni. “Dal luglio 1943 all’aprile 1945 – scrisse – incominciarono gli anni di piombo, della lotta fratricida, dell’insurrezione contro i nazisti e le forze militari, nate dal fascismo. Radio Londra comunicava clandestinamente e i suoi bollettini venivano da noi trasmessi e uditi dalla Lombardia all’Emilia-Romagna sino ai confini della linea gotica, punto nevralgico dei combattimenti fra i nazifascisti e le Divisioni di Liberazione. Dopo qualche mese la radio era pronta e cominciavamo a realizzare un programma organizzativo: tre trasmissioni al giorno, installazione in una soffitta abbandonata, in via Mazzini, in un posto nascosto nel quartiere più vecchio del paese, lontano da occhi indiscreti”. L’antenna ripeteva le frequenze di Radio Londra, così da avvisare i partigiani sull’arrivo dei velivoli con viveri, armi e munizioni. Poi fu chiusa perché l’esistenza della stazione era stata segnalata alle autorità nazifasciste.
Le celebrazioni mattutine prenderanno il via alle 9 con il ritrovo in Piazza Vittorio Veneto e la successiva deposizione di corone d’alloro ai monumenti di Cirano e Barzizza. Alle 9.45 dalla piazza del Municipio muoverà il corteo verso la Cappella dei Caduti al Cimitero e successivamente verso la Basilica, dove sarà celebrata la messa. A chiudere la mattinata sarà la cerimonia ufficiale davanti al Salone della Valle, sulla cui facciata sono poste le lapidi a ricordo dei caduti gandinesi. Prima del discorso del sindaco Filippo Servalli sarà proposta la lettura di alcuni brani tratti dal diario del dott. Giuseppe Moconi. Il Civico Corpo Musicale di Gandino accompagnerà l’intera cerimonia, cui daranno il proprio contributo i ragazzi della scuola primaria, che eseguiranno l’Inno di Mameli.
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