È deceduto nella serata di lunedì 18 agosto, all’ospedale Civile di Brescia, Luigi Cotti, 44 anni, ricoverato in Terapia Intensiva dopo un grave incidente stradale. L’uomo, che insieme alla moglie gestiva il rifugio Valdaione sui monti di Bienno, era rimasto coinvolto in un sinistro avvenuto il giorno precedente lungo via Manzoni, a Berzo Inferiore.
Cotti stava rientrando verso la montagna a bordo della sua moto da cross, una Beta Alp, quando – secondo le prime ricostruzioni – una Renault Clio gli avrebbe tagliato la strada all’altezza di un distributore di carburante. Alla guida dell’auto un 32enne, ora indagato per omicidio stradale.
L’impatto è stato devastante: il 44enne è stato sbalzato dalla sella, perdendo il casco che indossava regolarmente, e ha battuto violentemente la testa a terra. Subito soccorso, era stato trasferito in elicottero a Brescia, dove purtroppo le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso.
Cotti era molto conosciuto in Vallecamonica: oltre all’attività di rifugista, era titolare di un’impresa di giardinaggio e insegnante di sci e snowboard a Montecampione. La gestione del rifugio Valdaione, portata avanti da dieci anni insieme alla compagna, lo aveva reso un punto di riferimento per escursionisti e amanti della montagna.
Le indagini sull’accaduto sono affidate ai carabinieri di Breno, che stanno ricostruendo l’esatta dinamica dello schianto.
foto da Facebook
Cotti stava rientrando verso la montagna a bordo della sua moto da cross, una Beta Alp, quando – secondo le prime ricostruzioni – una Renault Clio gli avrebbe tagliato la strada all’altezza di un distributore di carburante. Alla guida dell’auto un 32enne, ora indagato per omicidio stradale.
L’impatto è stato devastante: il 44enne è stato sbalzato dalla sella, perdendo il casco che indossava regolarmente, e ha battuto violentemente la testa a terra. Subito soccorso, era stato trasferito in elicottero a Brescia, dove purtroppo le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso.
Cotti era molto conosciuto in Vallecamonica: oltre all’attività di rifugista, era titolare di un’impresa di giardinaggio e insegnante di sci e snowboard a Montecampione. La gestione del rifugio Valdaione, portata avanti da dieci anni insieme alla compagna, lo aveva reso un punto di riferimento per escursionisti e amanti della montagna.
Le indagini sull’accaduto sono affidate ai carabinieri di Breno, che stanno ricostruendo l’esatta dinamica dello schianto.
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