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TRADIZIONE RISPETTATA, A PONTE NOSSA “IL MAS È SALITO SUL PÉS”

Il maltempo e un terreno insidioso non hanno fermato la tradizione a Ponte Nossa, dove il lavoro di decine di volontari del gruppo de “I Soci del Mas” ha portato “sul Pés, nella mattinata di lunedì 1 maggio, il tradizionale Mas.
Secondo un “rito” le cui origini si perdono nei secoli, vede infatti installare un abete (il Mas, tagliato ad aprile nei boschi di Ardesio) sul Pizzo Guazza (il Pès, che domina l”abitato di Ponte Nossa) a fianco della statua della Madonna.
Quella del “Màs” è una storia unica e affascinante, che affonda le proprie radici nei riti del calendimaggio, allegoria pagana del ritorno alla vita e della rinascita della natura a primavera.
Il rito del “Màs” (cioè l’albero di cui sopra) è però legato in paese alle celebrazioni che ricordano l’evento miracoloso del 2 giugno 1511, quando un affresco raffigurante la Madonna in contrada Campolongo (ove ora sorge il Santuario che è anche chiesa parrocchiale) pianse sangue. Una giovane del posto deterse l’effige mariana e del suo racconto fu redatto addirittura (primo caso in Italia) un atto notarile.
Il “Màs” per tradizione viene portato in quota (con corde e decine di volontari impegnati) il 1 maggio e viene bruciato la sera del 1 giugno, alla vigilia della solennità del 2 giugno, festa patronale. Tanti i giovani presenti, quasi a raccogliere quell’ingombrante “testimone” che unisce le generazioni.

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