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Maxi operazione della Procura di Bergamo e Guardia di Finanza che hanno scovato fatture false per un importo totale di 100 milioni di euro

Meccanismo particolare che coinvolgeva anche numerosi prestanome, reclutati – spiega l’accusa – in ambienti disagiati.
L’inchiesta, conclusa dalla Guardia di Finanza, aveva inizialmente coinvolto 159 persone, con 30 richieste di custodia cautelare.
Niente di nuovo: utilizzando società copertura venivano prodotte ingenti quantità di fatture false, così da inscenare un altrettanto falso (ma redditizio) recupero dell’Iva.

All’elenco si aggiungono anche i “faccendieri”:tossicodipendenti o disoccupati, che venivano pagati per ritirare, un poco alla volta, i soldi illecitamente incassati e che venivano trasferiti nei vari conti correnti. Le società fittizie risultavano ubicate prevalentemente nelle province di Brescia e Bergamo, senza una vera sede e ovviamente senza rilasciare alcuna dichiarazione fiscale.

(immagini di repertorio)