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Ottimi i numeri delle visite sulla passerella di Christo, ma tutti sembrerebbero soddisfatti. E dopo il 3 luglio cosa succederà? Se ne parlerà domani in una tavola rotonda al Museo Santa Giulia di Brescia.
Sembrerebbe proprio che Vittorio Sgarbi avesse ragione parlando di una “passerella fine a se stessa, che non porta a nulla”, denunciandola come un’occasione mancata per il Lago d’Iseo che non ha fatto nulla per mettersi in relazione ed integrarsi a The Floating Piers, perdendo l’opportunità di promuoversi e di mostrarsi. “Il 98% di quelli che andranno a vedere la passerella non andranno a vedere le meraviglie che la circondano. […] Di per sè la passerella è una cosa attraente ma verso il nulla: nulla del lago viene messo in collegamento con lei. […] è un’arte consumistica fine a se stessa.”

Sono d’accordo con il critico d’arte soprattutto i commercianti locali, che si lamentano della perdita anzichè del guadagno dei clienti, che abbondano soprattutto nelle zone di Monte Isola e di Sulzano.

Ma a preoccupare è più che altro la prospettiva futura: cosa succederà nei territori del Sebino bresciano, in Franciacorta e a Brescia quando la passerella sarà smontata? “Christo si è fermato a Iseo”: è questo il nome della tavola rotonda in programma domani, venerdì 24 giugno, alle 16.30, nella White Room del museo di Santa Giulia di Brescia.

I rappresentanti degli enti e delle istituzioni che hanno permesso la realizzazione della installazione galleggiante, si confronteranno su questi dubbi per il futuro, moderati dal vice console Tci di Brescia, Giuseppe Ge. Parteciperanno al dibattito Massimo Minini (presidente Brescia Musei), Paola Pezzotti (sindaco di Sulzano), Eleonora Rigotti (presidente di Bresciatourism), Lucia Barzanò (presidente Associazione Strada del Franciacorta); presenti anche Marta Calcagno Baldini, del mensile Tci Touring Magazine, e il console Tci della Regione Lombardia, Giuseppe Spagnulo.