Dopo il restauro sulle prime quattro Cappelle (dal 2010 al 2013) e dopo il secondo restauro (dal 2017 al 2018) sulla V Cappella e sulla VIII Cappella, si è concluso a Cerveno il restauro conclusivo che ha interessato le superfici affrescate del santuario e sei cappelle, oltre all’ inserimento del nuovo impianto di illuminazione. Dopo quattro anni di lavoro – con restauri sulle statue lignee, ma anche sugli stucchi e sui dipinti che fanno da sfondo alle stazioni della via Crucis – il Sacro Monte di Cerveno viene restituito alla popolazione come venne pensato.
Il restauro ha consentito di restituire le originali cromie, alterate e in certi casi stravolte durante i secoli precedenti. I colori sono stati consolidati e integrati con pigmenti naturali e reversibili. Lo stesso è avvenuto con le grossolane aggiunte del secolo scorso sulle statue in stucco, alcune in pessime condizioni, per cui si è dovuto procedere alla rimozione e a operazioni meccaniche di consolidamento. Il restauro degli affreschi interni delle cappelle ha permesso infine di restituire i cieli originari e i fondali scenografici decorati con i palazzi di città.
Ora, le opere appaiono come erano state concepite dagli artisti coinvolti nel grande cantiere del santuario. E oggi torna ad essere uno straordinario patrimonio della comunità I restauri sono stati finanziati dal Fondazione Cariplo e Regione Lombardia attraverso il bando insieme ai fondi stanziati da Provincia e Diocesi di Brescia, Comune di Cerveno, Comunità Montana di Valcamonica, a sponsor privati e ai cittadini di Cerveno e della Valle Camonica hanno permesso di sostenere i lavori.
L’inaugurazione ufficiale dei lavori alla presenza di Mons. Pierantonio Tremolada vescovo di Brescia, si è tenuta sabato 24 febbraio.
Brevi note sul Santuario della via Crucis a Cerveno
Il Santuario della Via Crucis (le Capèle in dialetto camuno) è un edificio posto perpendicolarmente alla chiesa parrocchiale di Cerveno, contenente 14 stazioni della Via Crucis. Il santuario si inserisce nella tradizione lombardo-piemontese dei Sacri Monti: si dispone lungo un corridoio a gradoni che culmina alla sommità con la cappella della Deposizione.
Sui lati, disposte in nicchie, si trovano le 14 stazioni, decorate ad affresco, contenenti 198 statue a grandezza naturale in legno e stucco. La maggior parte sono state realizzate dallo scultore camuno Beniamino Simoni a partire dal 1° gennaio 1752. Le statue delle rimanenti stazioni (VIII, IX e forse X) furono realizzate, invece, da Donato e Grazioso Fantoni, che sostituirono il Simoni. Nel 1869, Giovanni Selleroni da Milano completerà l’ultima stazione, la XIV, chiudendo, di fatto, più di un secolo di lavori.
Ogni dieci anni, in una delle domeniche di maggio, gli abitanti propongono una rappresentazione vivente della Passione, ispirandosi ai personaggi popolari (forse proprio gli stessi cervenesi del XVIII secolo) delle sculture di Beniamino Simoni. La documentazione video e fotografica, gli oggetti di scena e gli abiti utilizzati durante le varie edizioni sono visibili nella “Casa Museo”, il, in cui si trova anche una collezione etnografica che ricostruisce il vissuto delle genti camune.