Li abbiamo visti svuotati, al buio, con i costumi appesi e le porte dei camerini chiuse. Li abbiamo visti con il gel igienizzante all’ingresso e le poltroncine agghindate dal cartello “vietato sedersi”. Adesso li vediamo riaprire. I teatri sono pronti ad inaugurare una nuova stagione, e il Teatro delle Ali di Breno non è da meno. Il sipario si aprirà il 5 ottobre con Federico Buffa, storyteller sportivo che racconterà la storia del podio dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico 1968.
Saranno ben 10 gli appuntamenti che porteranno a Breno nomi noti a livello internazionale: dopo Buffa sarà il turno di Giacomo Poretti che con il suo Chiedimi se sono di turno renderà omaggio agli operatori sanitari. E poi Stivalaccio Teatro, Michela Murgia che si – e ci – chiederà Dove sono le donne?
Dicembre vedrà invece salire sul palco Lucilla Giagnoni che presenterà il suo nuovo lavoro Anima Mundi, un racconto della natura sofferente dedicato a Leopardi. Dopo di lei Ascanio Celestini che racconta l’eccidio delle fosse ardeatine con lo spettacolo Radio Clandestina. Il 16 febbraio sarà il turno di Stefano Randisi ed Enzo Vetrano con il Riccardo3, l’avversario.
L’elenco continua, così come le varie iniziative rivolte ai più piccoli, per permettere loro di familiarizzare con l’ambiente teatrale dalla più tenera età. Teatro Telaio, Luna e Gnac, Claudio Milani e molti altri parleranno direttamente ai bambini.
Non solo spettacoli ma anche musica, con la naturalizzata camuna Laurianne Langevin, Paolo Fresu e Dino Rubino.
Una stagione ricca, che conferma la voglia di ripartire tornando a riempire la platea. Dopo un anno e mezzo di stallo, di aperture a singhiozzo e ambienti culturali off limits, ci siamo resi conto di come anche quelle attività considerate non essenziali dai DPCM siano invece di vitale importanza. Non solo per chi vive di teatro, ma anche per tutti gli altri.
Maria Ducoli