Dagli ultimi dati raccolti dal sistema di monitoraggio della frana di Tavernola emerge che nelle ultime ventiquattro ore che il versante franoso si è mosso mediamente ad una velocità inferiore ai 10 millimetri, soglia oltre la quale scatta il livello di attenzione. Non vuol dire che il pericolo sia scampato, ma significa che la decelerazione del materiale instabile prosegue.
Le mire ottiche e il radar da terra nelle ultime ventiquattro ore hanno registrato movimenti di poco superiori a quattro millimetri in un’area di 2.500 metri quadrati: quando si superano i 10 millimetri si entra in fase di attenzione, quando si superano i 25 mm in preallarme e sopra i 35 mm scatta la fase di allarme. Tuttavia, come ha spiegato il geologo Sergio Santambrogio, non si devono creare illusioni, poiché aspettare che la frana si fermi non è possibile perché, storicamente, si registra un avanzamento di due millimetri al mese: dunque, una massa instabile.
Nel frattempo, Regione Lombardia ha stanziato 165mila euro come contributo straordinario a supporto del sistema di Protezione Civile per tutte le attività connesse all’emergenza in corso. Stanziamento destinato a finanziare interventi, attrezzature e studi in previsione della frana. I fondi sono serviti anche per asfaltare la strada agrosilvopastorale del Colderù.
F. Moretti