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Strada franata tra Gerosa e Blello, forti disagi per gli agricoltori

Quattro aziende agricole con allevamenti di bovine da latte da più di un mese stanno vivendo una situazione di forte disagio a causa della frana che ha interrotto il collegamento stradale tra Gerosa di Val Brembilla e Blello, in valle Brembana, in provincia di Bergamo.

Lo denuncia Coldiretti Bergamo in seguito alle segnalazione dei propri associati stremati dalle difficoltà con cui si stanno confrontando a causa dello smottamento del terreno provocato dal maltempo nella notte tra domenica 20 maggio e lunedì 21 maggio che ha reso impossibile la normale circolazione.

“Ovviamente tutta la comunità è fortemente condizionata da questa vicenda che purtroppo è ancora ben lontana dall’essere risolta – spiega Coldiretti Bergamo –, ma gli agricoltori stanno avendo seri problemi non solo come cittadini ma anche come imprenditori, soprattutto per quanto riguarda la consegna del latte e l’approvvigionamento dei prodotti per l’alimentazione del bestiame e lo svolgimento del loro lavoro”.

Per aggirare la frana bisogna muoversi su una strada alternativa, più disagiata e lunga e gli agricoltori si ritrovano a dover percorrere un numero di chilometri più che triplicato, con spostamenti difficoltosi e molto onerosi dal punto di vista economico.

“Con i nostri tecnici stiamo seguendo la vicenda – afferma Coldiretti Bergamo – e siamo pronti a fare la nostra parte affinché si arrivi al più presto una rapida soluzione. Fare agricoltura in montagna è faticoso e difficile anche in condizioni normali, quando poi accadono questi eventi tutto si complica ulteriormente. Per questo auspichiamo che la strada venga ripristinata al più presto e che il territorio venga messo in sicurezza, anche attraverso misure e risorse straordinarie, per permettere agli agricoltori di continuare la loro attività di produzione e di presidio ambientale”.

Coldiretti Bergamo sottolinea come il territorio montano stia diventando sempre più fragile e che più di altri stia soffrendo per l’abbandono, la cementificazione e i cambiamenti climatici che si stanno manifestando con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce più ad assorbire.

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