Il ciclo “Storie di Sport”, organizzato in Val Gandino nell’ambito della sedicesima edizione della rassegna “A Levar l’ombra da terra”, propone giovedì 20 luglio a Peia (ore 21 presso il Centro Sportivo, in caso di pioggia Sala Polivalente di via Cà Bettera) il reading “Trentacinque secondi ancora” proposto da Giulio Baraldi con l’accompagnamento alla chitarra di Marco Turriziani. E’ la storia dei velocisti neri degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Città del Messico 1968, dei pugni chiusi sul podio dei 200 metri. Una storia che abbraccia i temi del razzismo, del riscatto civile, politico e sportivo. Tutti hanno nella mente quel 16 ottobre, con due atleti con i pugni alzati, i guanti neri, la testa china, i corpi immobili sopra il podio. Era la premiazione di una delle gare regine della velocità. I due uomini erano Tommie Smith e John Carlos. Sul secondo gradino, anche lui con una spilla del Progetto olimpico per i diritti umani, c’era l’australiano Peter Norman. Una foto, tra le più celebri del Novecento, immortala quel gesto di protesta inatteso. «Mostrano sempre l’immagine. Ma non raccontano mai la storia» ricorderà un giorno Carlos. Squalificati a vita dalle Olimpiadi, rimarranno soli a fronteggiare le minacce di morte e l’ostracismo dell’establishment. Trentacinque secondi ancora ripercorre la battaglia di Smith e Carlos dall’infanzia, segnata dalla segregazione razziale, fino alla gara della vita, per approdare al tardivo riscatto civile, politico e sportivo. Una battaglia che si salda alle inquietudini dell’America del secondo dopoguerra: i linciaggi e gli scioperi, Malcolm X e Martin Luther King, l’ascesa delle Black Panthers e l’attivismo del professor Harry Edwards, l’ispiratore della protesta. Che ci rammenta, ancora oggi, come una «vittoria finale» non sia possibile. Ogni generazione dovrà raccogliere il testimone lasciato da quei corridori. L’attore Giulio Baraldi e il musicista Marco Turriziani, come in una sfida reciproca, giocheranno tra musica e racconto per farci rivivere questa storia, a partire da quella foto memorabile. La serata è ad ingresso libero. Il calendario di “Storie di Sport” proporrà due ulteriori appuntamenti: giovedì 27 luglio a Leffe (ore 21 Cortile Auditorium Pezzoli, all’interno in caso di pioggia), con il racconto “Carlo Nembrini, dalle Orobie alle Ande” con Stefano Orlandi e la chitarra di Massimo Betti; giovedì 3 agosto a Gandino (ore 21 – Spazio Lostmymind via Ciro Menotti, 14) “I Mondiali della Vergogna” dedicato al Mundial calcistico del 1978 in Argentina, con Massimo Bonechi, accompagnato al piano da Alessio Betti. Le serate sono ad ingresso libero.
Violenza di genere: installata una panchina rossa a Chiavenna
Prima Sondrio poi Sondalo, quindi Morbegno e ora a Chiavenna: sono quattro le panchine rosse installate nei Presidi dell’Asst Valtellina e Alto Lario, a rappresentare