Sabato 10 giugno alle ore 14.30 nella Green House di Zogno (via Locatelli, 111) si terrà il secondo appuntamento degli Stati generali della montagna, la serie di convegni e workshop di approfondimento organizzati dalla Provincia di Bergamo in collaborazione con le 5 Comunità montane e il CAI, per una riflessione ad ampio spettro sulla montagna che culminerà con l’iniziativa della Cordata della Presolana il prossimo 9 luglio. Dopo il convegno di apertura che si è tenuto a San Pellegrino Terme lo scorso 20 maggio, incentrato sul tema del turismo estivo, nel prossimo appuntamento si parlerà di scelte politiche ed economiche mirate per il territorio montano.
La giornata si svilupperà su tre linee di approfondimento che verranno sviscerate in altrettanti laboratori tematici, che vedranno la partecipazione di oltre 50 rappresentanti di enti locali, istituzioni, parti sociali, associazioni, aziende e altre realtà significative del territorio: il primo riguarderà l’economia circolare come opportunità di sviluppo e allo stesso tempo di tutela delle risorse naturali montane, attraverso ipotesi attualmente in discussione in Parlamento come la remunerazione dei servizi eco sistemici; il secondo sarà incentrato sul fare impresa in montagna: un compito delicato che richiede il saper coniugare tradizione e innovazione, rispetto del territorio e della sua identità e sguardo verso una dimensione più ampia, come è l’esperienza della macroregione Alpina; infine il terzo laboratorio affronterà il tema di politiche specifiche per la montagna, che prevedano il coinvolgimento attivo delle comunità locali in stretto coordinamento con le istituzioni regionali, nazionali ed europee, oltre che in sinergia con soggetti che possono apportare competenza e progettualità. L’obiettivo è quello di garantire pari opportunità di accesso ai servizi e condizioni economiche tra gli abitanti della montagna e quelli di altri territori.
Le tre tematiche saranno guidate da altrettanti ospiti, che al termine dei laboratori saranno chiamati a raccogliere le fila degli spunti emersi. Rispettivamente Enrico Borghi, coordinatore della Strategia nazionale aree interne per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Anna Giorgi, docente dell’Università della Montagna, sede decentrata a Edolo dell’Università degli Studi di Milano, e Ugo Parolo, sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia con delega alle Politiche per la montagna. Il dibattito avrà come moderatrice Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco. L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti, del presidente della Provincia Matteo Rossi, del presidente della Comunità montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni e del presidente dell’Unione bergamasca CAI Paolo Valoti.
Come per gli altri appuntamenti degli Stati generali della Montagna, tutto il materiale raccolto verrà elaborato in un documento che verrà portato ai tavoli di Montagna Futuro, il progetto messo in campo da Regione Lombardia per la definizione di una strategia per lo sviluppo delle aree montane e per la loro promozione. “Entriamo nel vivo del nostro percorso in un momento in cui sembra che la legislatura stia volgendo al termine – dichiara il presidente della Provincia Matteo Rossi -. Proprio per questo rivolgo un appello al Parlamento affinché si porti rapidamente al termine l’iter di approvazione della legge sui piccoli comuni. Li dentro vi sono occasioni di finanziamenti da cui la montagna potrebbe trarre beneficio e sprecare questa occasione sarebbe grave”.
“Dal Governo con le Aree interne, alla Regione con Montagna Futuro sino alla Provincia con gli Stati generali, finalmente si portano sui tavoli che contano i temi delle montagne – afferma il presidente della Comunità montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni – . Grazie al lavoro di squadra di tutti i soggetti che operano per il bene dei territori montani, si sta sviluppando una nuova sensibilità per questi temi. Ci aspettiamo però ora concretezza da chi governa questi processi, da troppo tempo attendiamo: approvazione della legge sui piccoli comuni, reale attuazione dei servizi eco-sistemici con maggiore autonomia nella gestione delle risorse sui territori, fiscalità di vantaggio per le aree montane e rurali interne e abolizione per le aree ad alto svantaggio del prelievo per il fondo di solidarietà comunale, modulazione e garanzia dei servizi essenziali in montagna, maggiori risorse per le Aree interne e contro lo spopolamento. Andiamo verso un periodo di elezioni. Speriamo che si prendano seriamente impegni in questo senso e che, sia a livello regionale che di governo, si assumano impegni precisi a realizzarli magari con un apposito assessorato e ministero per lo sviluppo delle montagne. Viabilità, trasporti, lavoro, scuole, servizi socio sanitari, attenzione alle persone giovani ed anziane, digital divide, desertificazione commerciale e tanti altri temi devono divenire priorità nelle future agende di governo. Riteniamo che le Comunità Montane siano enti indispensabili al fine di cercare di garantire la coesione territoriale per le popolazioni e le imprese che resistono nelle zone omogenee montane. Noi siamo pronti a collaborare per l’attuazione delle future politiche di resilienza.”
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