Il Club Alpino Italiano (CAI) della sezione di Bergamo promuove un nuovo progetto ispirato alla Citizen Science. La scienza fatta dai cittadini sta avendo sempre maggior successo in tutto il mondo, può infatti essere un importante aiuto per la ricerca scientifica e per la protezione dell’ambiente, oltre che un valido strumento educativo. Obiettivo del progetto del CAI è stimolare il coinvolgimento attivo e la partecipazione degli escursionisti che frequentano i sentieri delle Orobie all’osservazione delle bellezze naturalistiche, della fauna selvatica e della biodiversità presenti sul territorio, in particolar modo allo stambecco, oggi presente sulle Alpi Orobie grazie ad un importante progetto di reintroduzione avviato nel 1987.
Gli escursionisti saranno così invitati a segnalare la presenza degli stambecchi incontrati sul loro cammino durante l’estate tramite un pieghevole informativo, distribuito presso i rifugi CAI delle Orobie e i negozi Sport Specialist della Lombardia, oppure tramite la compilazione di un modulo online sul sito stambeccoorobie.it. Oltre ai dati di avvistamento sarà possibile inviare anche una fotografia degli animali avvistati, possibilmente geo-referenziata.
«Questa seconda edizione arricchita da alcune novità non si configura come un censimento ma è un progetto culturale di partecipazione condivisa – ha dichiarato Paolo Valoti, presidente della sezione di Bergamo del CAI –. Attraverso l’osservazione di un animale, dal fascino e dalla storia particolare come lo stambecco, sarà possibile ammirare anche le bellezze del nostro paesaggio con ricadute positive per le valli bergamasche».
L’iniziativa terminerà a novembre. Le fotografie verranno geo-referenziate su mappa interattiva accessibile dal geoportale, grazie al supporto della società Globo, permettendo ai turisti di conoscere le zone dove è possibile osservare con maggior probabilità gli stambecchi. Le fotografie saranno visibili anche su Instagram alla pagina @Stambeccoorobie. Infine, le fotografie parteciperanno anche ad un contest su Facebook che porterà alla premiazione delle migliori dieci, in occasione dell’evento di chiusura del progetto a dicembre.
«Questa iniziativa – commenta Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo – si pone come strumento di conoscenza e di educazione sugli aspetti naturalistici del nostro territorio per questo ha ricevuto il pieno supporto della Provincia sempre attenta a questi aspetti».
«Percorrere il territorio con occhi aperti a quanto avviene, perché anche ciascuno di noi può contribuire a migliorarlo – commenta Elisabetta Parravicini presidente ERSAF – è il senso di questo progetto ed è per questo che ci piace: nella nostra attività al servizio di chi lavora e vive in montagna siamo ben consapevoli di quale possa essere il contributo (negativo o positivo) di chi frequenta la montagna per passione. Gli sguardi di chi vive e di chi sale in montagna si devono unire per renderla luogo vivibile per tutti. CAI, ERSAF, e tanti altri enti ne sono ben consapevoli e partecipi».