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Spunta la pista “hard” nell’omicidio di Errico

Sentito a più riprese dagli inquirenti il marocchino di 29 anni Adil El Ammaoui di Borgo di Terzo, che aveva lavorato per Cosimo Errico, insegnante del Natta di Bergamo, ucciso la notte del 3 ottobre nella Cascina dei fiori di Entratico, di giorno fattoria didattica e di notte, dalle indagini, luogo di feste e filmini hot.

Giovedì 15 novembre il giovane immigrato, regolare e con un lavoro in pizzeria, padre di un bimbo piccolo, è stato sentito di nuovo per chiarire qualche dettaglio spuntato nelle indagini: durante il colloquio è scattata una perquisizione nella sua casa. I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo sono andati con l’unità cinofila e nella cassetta delle lettere hanno trovato cocaina. E’ stato quindi arrestato e nel processo per direttissima ha ammesso che la droga era sua. Si trova in difficoltà economiche, si è giustificato. Adil El Ammaoui non era l’unico a lavorare per il professore ucciso. Anche due indiani sono stati sentiti nelle immediate ore seguite al delitto di Cosimo Errico. Oltre alla pista degli aiutanti, pagati per lo più in nero, che allo stato non ha portato alla svolta, viene tenuta alta anche quella sessuale. Su un computer dell’insegnante sono stati trovati filmati a luci rosse che sarebbero stati girati nella cascina di Entratico. Se fossero solo un aspetto della sua vita o portino all’assassino (o agli assassini) è ancora da vedere. Chiunque sia stato, conosceva bene il posto. Prima di andarsene ha abbassato il contatore. Ha tentato di cancellare le tracce con il fuoco, ma nel sangue sono rimaste delle impronte di scarpe.

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