Splende la Raggiera in Basilica, a Gandino sono i giorni del Triduo

Marzo 2025 – Un appuntamento che unisce arte e devozione, capace di catalizzare lo stupore e la meraviglia di fedeli e visitatori. Torna a splendere dal 15 al 17 marzo a Gandino (Bg), nella monumentale Basilica di Santa Maria Assunta, la maestosa Raggiera del Triduo, capolavoro ligneo settecentesco dei maestri Caniana. Il Triduo (giornate quaresimali dedicate ai defunti) è un momento liturgico particolarmente sentito dalla comunità gandinese e più in generale da quelle della ValSeriana, che nei secoli hanno sedimentato un calendario cadenzato. Dopo le celebrazioni tenutesi a Clusone, Leffe, Peia, e Vertova, ulteriori appuntamenti con importanti allestimenti sono infatti in programma a Cirano di Gandino e Vall’Alta di Albino (terza domenica di Quaresima) nonché a Casnigo (quarta di Quaresima). “Quello delle Raggiere è un tema particolarmente rilevante – sottolinea Patrizia Azzola, delegata del tavolo operativo Serio Art di Promoserio – che di fatto fa da “anteprima” alla rassegna culturale “Valli del Legno” costruita attorno ai diversi campi della creatività e del sapere artigiano legati a questo affascinate materiale naturale, per scopi produttivi e artistici. A breve presenteremo il ricco calendario annuale con visite guidate, laboratori didattici, concerti, spettacoli teatrali, mostre e concorsi”.

L’origine delle Raggiere risale al periodo tra la fine del XVII secolo e i primi anni del XVIII secolo, quando, sotto la spinta delle Confraternite, si vollero istituire (soprattutto nelle Diocesi di Bergamo e Brescia) celebrazioni apposite per suffragare i morti della peste. Furono strutturate in tre giorni di adorazione del Ss.Sacramento, con “macchine” di grande imponenza a rappresentare enormi ostensori con innumerevoli candele.

A caratterizzare l’allestimento di Gandino sarà la grande Raggiera che si erge dietro l’altare maggiore. Fu realizzata dalla bottega Caniana fra il 1788 ed il 1791, dopo che quella creata nel 1777 da Donato Andrea Fantoni fu ritenuta poco consona dai committenti gandinesi. Di essa si conserva un disegno presso il Museo Fantoni a Rovetta. L’enorme incastellatura realizzata dai Caniana tocca gli 11 metri di altezza e vede il Santissimo coronato da raggi con vetri policromi illuminati. Al lavoro da oltre due settimane c’è un’articolata squadra di volontari, coordinati da Francesco Rizzoni, custode della Basilica e rettore del Museo di Arte Sacra. Si alternano nel delicato compito di ricreare l’apparato, spesso con il solo ausilio di piccoli grandi segreti tramandati oralmente. In Basilica sarà allestito anche l’altare d’argento (conservato nel vicino Museo di arte sacra) e sarà visibile anche all’altare maggiore il paliotto in oro massiccio, realizzato alla fine del ‘500 dalle manifatture orafe milanesi. In origine la sua destinazione fu quella di ricco finimento per la carrozza delle nozze fra Margherita d’Asburgo e l’Infante di Spagna, Filippo. Arrivò a Gandino grazie alla nobile famiglia Giovanelli, in virtù di particolari servigi alla dinastia Asburgo.

La struttura del Caniana fu montata per la prima volta nel 1790. La Raggiera è larga 5,6 metri ed è posta ad un’altezza di 11 metri. Completa l’addobbo un grande postergale (drappo che chiude la parte posteriore coprendo l’impalcatura che la sostiene), oggi in damasco rosso, ricordo del manto purpureo con cui fu rivestito Cristo durante la passione. Più in basso, sulle piramidi, trovano posto 136 candele che simboleggiano le anime purganti che anelano ad entrare in Paradiso. Al centro della chiesa viene disposta una grande coltre funebre settecentesca, di velluto nero, preziosamente ricamata in oro e seta policroma, a rivestire un catafalco. La sua collocazione in asse con la Raggiera, e dunque con il Paradiso, indica la funzione della morte come “porta” alla vita ultraterrena.

La Raggiera fu elettrificata nel 1928: fino ad allora le candele erano di cera e nei raggi ardevano lumi ad olio che appositi incaricati accendevano manualmente durante le funzioni. L’immediatezza dell’accensione ha reso celebre a Gandino il detto popolare “tic, tuc, tac l’è ‘mpez la ràgia” (tic, tuc, tac e la Raggiera è accesa).

Proprio da qui partirà venerdì 14 marzo alle 20.30 la lettura storico-artistica e catechetica “La Magia della Raggiera” proposta in Basilica dal Gruppo Amici del Museo con l’accompagnamento della Corale Luigi Canali diretta da Marco Guerinoni. Una serata aperta a tutti, al di fuori della liturgia, un incontro/conferenza dedicato esclusivamente alla “macchina del Triduo”.

Nei giorni successivi sono previste visite guidate gratuite: sabato 15 marzo alle 16, domenica 16 marzo alle 11.30 e alle 16.15, lunedì 17 marzo alle 16.15. Le celebrazioni liturgiche iniziano sabato 15 marzo, con le messe mattutine delle 8 e delle 10.30. A presiedere celebrazioni e riflessioni al fianco del prevosto don Ferruccio Garghentini, sarà don Davide Rota Conti, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Cultura. Domenica 16 e lunedì 17 marzo alle 10.30 solenni concelebrazioni. Nel secondo caso (giorno in cui a Gandino sarà chiusa la primaria) la messa riunirà sacerdoti nativi, del Vicariato e che hanno prestato servizio a Gandino. Domenica e lunedì, alle 15, sono in programma le solenni funzioni pomeridiane, accompagnate dalla Corale Luigi Canali. Del maestro cui è intitolata la Schola Cantorum gandinese è la composizione del Miserere che verrà eseguito nella giornata conclusiva.

Si ricorda infine che da marzo, e sino al prossimo 31 ottobre, il Museo della Basilica di Gandino sarà aperto tutti i sabati, domeniche e festivi dalle 14 alle 19,00 (ultimo ingresso ore 18,00).

Info e programmi dettagliati su www.lecinqueterredellavalgandino.it

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