Produrre valore sociale, convegno con il Ministro del Lavoro

Somministrazione: via libera al nuovo contratto nazionale

Con un consenso quasi unanime – il 98,7% dei voti favorevoli – le lavoratrici e i lavoratori somministrati hanno approvato l’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Agenzie di somministrazione. Il voto arriva al termine di un percorso partecipato che a livello nazionale ha coinvolto oltre 16.000 persone in circa 600 assemblee svolte nei luoghi di lavoro e nei territori. A Bergamo i sindacati hanno convocato 16 assemblee, incontrando più di 300 lavoratori.

L’accordo, sottoscritto lo scorso 3 febbraio con Assolavoro e Assosomm, arriva in una fase delicata per l’occupazione, segnata da incertezze e rallentamenti in comparti strategici come l’automotive e la moda. Nonostante questo contesto, il rinnovo contrattuale offre risposte concrete, rafforzando tutele e strumenti per chi lavora in somministrazione.

I principali miglioramenti introdotti:

Aumento dell’indennità di disponibilità: da 800 a 1000 euro (da 1000 a 1150 in caso di procedura di ricollocazione);

Bilateralità rafforzata: +20% su tutte le prestazioni esistenti e nuove tutele, soprattutto in ambito sanitario e per le donne vittime di violenza;

Maggiore protezione per le lavoratrici in gravidanza e per le categorie più svantaggiate;

Avanzamenti sul MOG (Monte Orario Garantito), e su specificità come assistenti familiari e turnisti a ciclo continuo;

Nuova indennità in caso di proroga del contratto comunicata senza il rispetto del preavviso.

Sul piano delle relazioni sindacali, il contratto segna un passo avanti importante. Vengono rafforzati gli strumenti per sviluppare il confronto a livello territoriale. Si consolidano inoltre la rappresentanza sindacale e le regole per l’elezione delle RSU, garantendo un sistema chiaro e unitario nei luoghi di lavoro.

Il contesto bergamasco

Nel 2024, nella provincia di Bergamo si è registrata una media di circa 17.500 lavoratori somministrati, in calo rispetto ai 18.000 del 2023. Di questi, si stima che il 25% sia assunto a tempo indeterminato. Il settore manifatturiero assorbe circa il 45% del totale, ma è proprio qui che si registra il calo più marcato, mentre la somministrazione nei servizi rimane stabile.

“Si dimostra per l’ennesima volta come lo strumento della somministrazione sia il primo cuscinetto utilizzato dalle aziende nei momenti di difficoltà del mercato,” osserva il segretario di NIdiL CGIL Bergamo, Francesco Chiesa.“La diminuzione dei somministrati è il canarino nella miniera della recessione che rischiamo di trovarci davanti. Questo contratto fornisce maggiori garanzie, soprattutto per chi ha un contratto a tempo indeterminato con l’agenzia e si ritrova senza missione. Siamo particolarmente soddisfatti delle nuove tutele per le lavoratrici: perdere il lavoro a causa della maternità è, purtroppo, ancora una realtà. Da oggi almeno viene garantita la piena retribuzione per tutta la gravidanza e fino al termine del congedo obbligatorio, anche in caso di sospensione della missione.”

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