“Sindaci e amministratori locali disorganizzati e poco chiari sull’emergenza profughi“. La stangata – se così possiamo definarla – è arrivata nuovamente dai cittadini, in questo caso un gruppo di proprietari di seconde case, villeggianti, turisti ed amici della valle, che su Change.Org ha dato vita ad una petizione online per dire “no ai clandestini, si al turismo”.
La preoccupazione per la situazione in Valle Brembana è alta: “Sindaci ed amministratori locali non prendono alcuna posizione pubblica ed istituzionale, imprenditori privati compiono la scelta di ospitare, nelle loro strutture, presunti profughi di guerra in un numero e con delle modalità ancora da chiarire”, scrivono. “Non conosciamo l’identità dei profughi né sappiamo se costoro si possano identificare come tali”.
I dati del Ministero dell’Interno, per il mese di Aprile, parlano di 9.541 richiedenti, di cui solo 242 hanno ottenuto lo stato di rifugiato di guerra, pari al 7% del totale (DATI NEL LINK). Le quote restanti sono dei clandestini, irregolarmente presenti sul territorio nazionale. “Non mettiamo in dubbio lo stato di povertà dal quale questi ragazzi scappano ma siamo fermamente convinti che scelte di ospitalità ed integrazione debbano essere ben ponderate – prosegue il testo della petizione -. Quali tipologie di servizi e strutture dedicate può offrire una Valle che sta passando il suo peggior momento storico? Quale contesto socio culturale viene offerto a più di 70 ragazzi a San Simone, dove non esiste nient’altro che un ristorante aperto nel fine settimana? Quale sicurezza viene garantita ai ragazzi e ai villeggianti durante la settimana? Chi vigila sulla loro incolumità e su quella dei residenti?”.
“La nostra amata Valle ha bisogno di impegno, serietà, volontà e condivisione e non di certo di situazioni difficili da gestire come lo è quella dei profughi a San Simone. Auspichiamo che gli amministratori della Valle Brembana, a tutti i livelli istituzionali, scendano in campo per far sentire la propria voce – concludono -, affinché la questione dei profughi venga affrontata con serietà e sicurezza e con l’obiettivo di rimarcare quelli che sono oggi i VERI bisogni della Valle, che si si autosostiene grazie ai soldi che il Governo stanzia per i profughi, ma che deve essere rilanciata e sostenuta a livello turistico e culturale per tornare ad essere una delle mete più ambite dai cittadini lombardi e non solo”.
La petizione è online e si può firmare qui.