Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di come la tecnologia abbia preso il sopravvento anche nella ricerca dell’acqua e delle falde acquifere. Dal bastone biforcuto si è passati all’esagono di metallo sorretto da un elicottero. Ma come ricordiamo ogni tanto ai denigratori dell’artigianato e dell’usato garantito “il lavoro artigianale di Noè ha salvato l’umanità dal diluvio universale mentre l’alta tecnologia riversata sul Titanic non ha impedito la tragedia mandandolo a cozzare contro un iceberg”.
E’ un po’quello che è accaduto stamane quando l’esagono ricercatore ha urtato i cavi dell’alta tensione ed è finito nei prati nei pressi dell’ inceneritore di Brescia. Il sistema è stato messo sotto sequestro. L’obiettivo dei sorvoli dell’elicottero è quello di cercare falde acquifere e sorgenti nel sottosuolo, grazie alla potente antenna dalla forma esagonale il cui segnale può arrivare fino a 350 metri sotto terra e che si è staccata.