Sul grave incidente stradale avvenuto sulla A21 il 2 gennaio in comune di Montirone all’altezza del Casella Brescia Sud ci sono ancora molti aspetti da chiarire, a partire dalla dinamica del terribile incidente.
Al vaglio della Procura c’è anche l’ipotesi di una terza auto che potrebbe essere stata coinvolta nello schianto: una macchina che, per prima, avrebbe toccato la Kia francese rimasta poi incastrata tra il camion carico di ghiaia condotto da un autista macedone, che la seguiva, il quale l’ha poi travolta e l’autocisterna che la precedeva in colonna lungo la corsia più lenta dell’autostrada. Ancora non è certo nemmeno se l’utilitaria con a bordo padre, madre, due figli e un altro parente partiti dalla Costa Azzurra per una vacanza in Italia si stesse spostando a sinistra, sulla corsia di mezzo. E se, quindi, un’altra vettura abbia in qualche modo contribuito poi a farla sbandare. Gli investigatori avrebbero colore e modello di questa seconda auto e stanno analizzando i telepass per verificare i passaggi dopo il rogo. In attesa degli esiti delle autopsie su tutte le vittime e degli esami tossicologici condotti sull’autista del camion che non si è fermato in tempo per evitare l’impatto, sotto la lente degli inquirenti finirà anche il cronotachigrafo del suo mezzo pesante. Per ora resta chiuso il viadotto della provinciale 24 che collega Montirone a Poncarale, sopra quel tratto di A21, perché l’esito delle prove di laboratorio ha dato segnali di seria criticità in alcuni parti del ponte che non è sicuro, ha affermato Alessandro Triboldi, direttore di Centro Padane. Ora i tecnici fisseranno i puntelli strutturali che lo sosterranno, poi dopo le prove di carico verrà valutata la riapertura al traffico.