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Venerdì 18 novembre i militari del Nucleo investigativo di Bergamo con esperti cercatori di metalli,hanno cercato la collana di Gianna del Gaudio, l’insegnante uccisa nella sua casa a Seriata la notte tra il 26 e il 27 agosto.

La collana che Gianna portava sempre non si trova: la notte in cui è stata ritrovata a terra, in cucina, morta ammazzata con un taglio alla gola, non la indossava. I carabinieri l’hanno già cercata nella villetta di Piazza Madonna delle Nevi, ma senza trovarla. Le ricerche di questo venerdì sono durate fino alle 17, in casa, in giardino, nel garage, ma l’esito non è cambiato. Cercare la collana ha senso per continuare a vagliare anche l’ipotesi che nella villetta si sia intrufolato il ladro incappucciato di cui ha parlato Antonio Tizzani, marito della professoressa uccisa e per ora unico indagato sulla sua morte, anche se la sua versione non trova riscontri nelle testimonianze dei vicini di casa e nei filmati delle telecamere in un raggio di 300 metri attorno al luogo del delitto. I carabinieri hanno cercato anche nei «Compro oro» della città e della provincia, ma nessun commerciante dice di aver ricevuto quel monile che si vede in diverse foto postate sul profilo Facebook della professoressa. Le indagini proseguono anche sotto traccia, con verifiche più silenziose di una perquisizione e più tradizionali rispetto a quelle scientifiche. Ora c’è attesa per la conclusione delle analisi dei Ris sui reperti, quali il cutter con il sangue della vittima nascosto in una siepe, a 600 metri dalla villetta, avvolto nel sacchetto delle mozzarelle che venivano consegnate a casa Tizzani. Dentro c’era anche un paio di guanti su cui per il momento risulta un Dna ignoto. I carabinieri hanno consegnato a Parma altri profili genetici per la comparazione, oltre ai 70 già forniti