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25 immobili, compresa l’abitazione, tra Brescia, Bergamo, Mantova e Pavia e oltre 2 milioni di euro depositati su vari conti correnti bancari, è l’ammontare dei beni sequestrati ad un imprenditore 50enne residente in provincia di Brescia.

L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Pavia su disposizione del tribunale di Milano che ha ritenuto fondati i motivi di colpevolezza presentati dalla direzione investigativa antimafia. L’uomo, nonostante fosse titolare di attività nel settore edilizio e immobiliare, era sconosciuto al Fisco. Ma le Fiamme Gialle, dopo una lunga indagine partita da una casa di cura a Pavia, hanno scoperto che non aveva pagato imposte e nascosto all’Erario un totale di 100 milioni di euro. L’imprenditore era già finito nei guai negli anni ’90 con alcune condanne a livello fiscale per frodi, emissione e utilizzo di fatture su operazioni inesistenti e violazioni delle norme sul lavoro. Intorno a lui ruotavano una trentina di società attive tra Italia e Svizzera, intestate a prestanome, di fatto gestite proprio da lui stesso. I guadagni accumulati dalle varie società, stando all’accusa, non venivano dichiarati, ma reinvestiti dalle stesse realtà in beni immobili che sembravano non collegati all’imprenditore.