“Oggi, per la prima volta nella storia della Repubblica, i giudici stanno bloccando l’attività di un partito politico”. Lo afferma Matteo Salvini in una conferenza stampa a Montecitorio nel dare l’annuncio di una sentenza dei giudici genovesi, che da oggi diventa operativa, su irregolarità dell’utilizzo di fondi pubblici che ha come conseguenza il blocco di fondi per 49 milioni in numerose importanti federazioni del partito. “Si tratta dell’azione di una scheggia di magistratura: ora non ho disponibilità per pagare i palchi di Pontida”.
Salvini parla di “attacco alla democrazia”. “Tutto – denuncia Salvini – a fronte di 400mila euro presunti utilizzati da Bossi, i suoi figli e Belsito”. Al momento sono stati bloccati i conti delle federazioni di Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento.
Il sequestro dei conti correnti della Lega Nord è scattato su ordine del tribunale di Genova che ha accolto la richiesta del pm Paola Calleri di confiscare i soldi del partito. In particolare sono stati bloccati i conti di importanti federazioni tra cui Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento. La richiesta era partita dopo che il tribunale aveva disposto la confisca diretta di circa 48 milioni al Carroccio a seguito della sentenza di condanna di Umberto Bossi, Francesco Belsito e altri cinque imputati, per la maxi truffa sui rimborsi elettorali tra il 2008 e il 2010. Bossi era stato condannato a due anni e sei mesi e Belsito a quattro anni e dieci mesi, oltre ai tre ex revisori contabili Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi (con pene dai due anni e otto mesi a un anno e nove mesi) e i due imprenditori Stefano Bonet e Paolo Scala (cinque anni). Secondo l’accusa, i vertici del partito avrebbero ottenuto i rimborsi elettorali con documentazioni artefatte, fondi che poi sarebbero stati utilizzati in gran parte per spese non istituzionali.
“Quello emesso dal tribunale è un sequestro preventivo provvisorio. Se la sentenza di condanna di primo grado dovesse essere ribaltata in appello o in Cassazione, i soldi verranno restituiti”. Lo spiega il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi in merito alla decisione del tribunale di bloccare i conti alla Lega Nord. “In fase di indagini preliminari – prosegue Cozzi – la procura aveva già chiesto il sequestro ma il giudice per le indagini preliminari lo aveva rigettato perché ancora non era stato quantificato il danno. Adesso, con la sentenza è stato stabilito quanto è l’ammontare e quindi si è chiesto il provvedimento”. Il pm Paola Calleri aveva fatto la richiesta di sequestro nelle scorse settimane proprio per garantire che quei soldi venissero “congelati” per evitare che, in caso di condanna definitiva, non potessero più essere recuperati nei prossimi anni.