La Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato 4 milioni di euro, tra denaro e altri beni, ad un anziano attualmente indagato per riciclaggio di proventi derivanti da reati tributari.
L’indagine delle Fiamme Gialle della sezione Antiriciclaggio, coordinata dalla procura, era partita nel 2009 quando hanno scoperto che il pensionato bresciano aveva riportato in Italia, usando lo “scudo fiscale”, soldi e valori che aveva in Svizzera. Ma l’operazione non è parsa molto trasparente, visto che l’intero valore era stato trasferito a una società finanziaria italiana. Nel momento in cui la Finanza ha voluto vederci chiaro, il pensionato ha detto di aver ricevuto quella somma, in realtà, come donazione da parte del genero imprenditore. Peccato che non fosse stata stilata alcuna carta contabile che lo dimostrasse. Le Fiamme Gialle hanno anche indagato sul parente più giovane scoprendo che questo era stato condannato nel 2007 per reati tributari legati a fatture su operazioni inesistenti e connesse al commercio dei metalli ferrosi. Il pensionato ha detto di aver riportato dalla Svizzera 2 milioni di euro, poi investiti in una società immobiliare. Ma il lavoro delle Fiamme Gialle avrebbe consentito di scoprire che l’operazione, in realtà, era già stata formalizzata due mesi prima che arrivasse la liquidità e in più la società era intestata proprio al genero condannato. Così il pubblico ministero di Brescia, che aveva raccolto gli elementi dalla Finanza, aveva chiesto senza risultato dal giudice delle indagini preliminari per sequestrare l’ingente patrimonio. Di fronte al diniego, si è rivolto al tribunale del Riesame che ha acconsentito. Risultato: 4 milioni di euro e società immobiliare sequestrati.