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A Bergamo, presso il Seminario Permanente Luigi Veronelli, la nuova degustazione del ciclo SV Tasting Lab sarà dedicata a otto grandi vini italiani poco conosciuti, perle rare capaci di regalare inattese emozioni.

Etichette sconosciute ai più e, proprio per questo, particolarmente interessanti ed emozionanti. Lunedì 21 novembre, alle ore 21, il Seminario Veronelli ospita nella sua sede in Viale delle Mura 1 a Bergamo un nuovo appuntamento di degustazione del ciclo SV Tasting Lab intitolato «I tesori nascosti del vino italiano».

Un appuntamento che desidera valorizzare alcune perle dell’enologia italiana, bottiglie insolite capaci di entusiasmare assaggiatori in cerca di nuove suggestioni, vini rari e sorprendenti in grado di ben rappresentare la ricchezza e la vastità del panorama vitivinicolo italiano. Non esiste, infatti, solo l’Italia del nebbiolo, del sangiovese e dell’aglianico: accanto a vitigni e cru giustamente celebri, vi sono etichette meno conosciute ma non per questo meno preziose ed emozionanti. Ogni angolo d’Italia è ricco di specialità: ne sono un esempio, per quanto concerne il settore enologico, le Doc e le Docg diffuse su tutto il territorio nazionale. Accanto alla conformazione geografica irripetibile, il fattore che più ha contribuito alla nostra ricchezza gastronomica ed enoica è stato, paradossalmente, la storica frammentazione politica della Penisola: l’Italia fu a lungo, infatti, il Paese dei campanili, delle piccole Signorie e dei Comuni. Particolarismi che hanno favorito lo sviluppo di centinaia di distretti vitivinicoli, caratterizzati, ciascuno, da un vitigno, da una tecnica o, semplicemente, da un particolare stile enologico.

«La degustazione “I tesori nascosti del vino italiano” vuole raccontare le storie di vignaioli coraggiosi, innamorati delle loro uve, che hanno lavorato a lungo perché vitigni autoctoni, antichi o minori potessero esprimere il loro potenziale qualitativo. Bicchiere dopo bicchiere, presenteremo vicende e territori geograficamente lontani tra loro e accumunati dall’essere, in qualche modo, voci fuori dal coro. “Tesori nascosti”, li abbiamo definiti, perché spesso noti e apprezzati solo da gruppi ristretti di enofili. Eppure questa ricchezza di tecniche e vitigni diversi costituisce un carattere distintivo della nostra vitivinicoltura. Una selezione di assaggi che saprà rimettere positivamente in discussione il nostro “metro di giudizio” e i nostri canoni estetici» – ha anticipato Andrea Bonini, direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli che condurrà la degustazione con Andrea Alpi, responsabile della didattica e della formazione.