Il bilancio dell’assessore Rosaria Picinali a quindici giorni dall’inizio dell’anno scolastico. “Nuovi spazi ed orari, gran lavoro per garantire mensa e trasporto scolastico”.
Erano le settimane più critiche, ricche di incognite per una ripresa attesa sin dallo scorso febbraio e attuata con protocolli e disposizioni che tuttora puntano ad arginare la recrudescenza del Covid 19. L’assessorato all’Istruzione del Comune di Gandino, guidato da Rosaria Picinali, ha tracciato in questi giorni un primo, provvisorio “bilancio” dell’attività svolta sin dalla scorsa primavera per garantire il diritto allo studio ai ragazzi delle scuole dell’obbligo del paese, con relativi servizi accessori (soprattutto mensa e trasporto), di concerto con l’Istituto Comprensivo guidato dalla dirigente Rita Micco e gli uffici
comunali competenti. “La scuola primaria – spiega Picinali – non presentava particolari problemi relativi agli spazi, poiché le aule sono molto ampie e questo ha consentito di gestire al meglio il distanziamento degli alunni. E’ stato predisposto un piano di ingresso separato degli alunni, utilizzando anche le uscite di sicurezza laterali con relative scale di accesso, oggetto di manutenzione straordinaria così come le aree verdi esterne. Al fine di ottimizzare il tutto sono stati modificati gli orari di entrata ed uscita.
Per le classi con 27 ore settimanali è stato possibile fissare un solo rientro pomeridiano, mentre per quelle a 30 ore settimanali, i rientri sono due”. Lunedì 5 ottobre dovrebbe riprendere anche il servizio mensa, attraverso il servizio Lunch Box in classe
(catering) che verrà assicurato dall’azienda Peter Pan (già fornitrice dei pasti per la scuola secondaria nello scorso anno scolastico). “Purtroppo – aggiunge Picinali – le restrizioni relative a distanziamento e dimensioni degli spazi non hanno reso possibile l’utilizzo (sperimentato con grande successo sino allo scorso anno) degli spazi della Scuola Materna. Difficoltà di difficile gestione sarebbero sorte in questo caso anche per il trasferimento di andata e ritorno dalle scuole alla materna e viceversa.
Ovviamente questa scelta ha suscitato qualche polemica, anche attraverso i social e va ribadito che siamo i primi ad essere rammaricati di questa necessità. La Materna ha comunque mantenuto il servizio per chi usufruisce della mensa nei giorni senza rientro pomeridiano. I ragazzi che aderiscono alla mensa della scuola primaria, consumano il pranzo direttamente in classe come indicato dalle linee guida del DPCM e la ditta che fornisce i pasti ha assicurato un servizio adeguato con tutte le sicurezze e le precauzioni del caso. A tutti i ragazzi della primaria e della secondaria di primo grado abbiamo fornito una borraccia
personalizzata, quale utile ausilio per evitare spostamenti e chiaro messaggio di sostenibilità”.
Non meno complessa la gestione relativa al trasporto scolastico, con il necessario coordinamento con l’azienda incaricata (Autoservizi Lino) per verificare capienza dei mezzi (utilizzabile l’80% dei posti disponibili) ed orari delle fermate, ricalcolati in virtù dei nuovi orari scolastici. “Devo smentire categoricamente – spiega l’assessore – supposti “ammassamenti” sui mezzi utilizzati per il trasporto scolastico comunale. Per gli orari abbiamo elaborato al meglio le fermate, considerando che ovviamente c’è chi deve partire da casa prima di altri, anche in considerazione del fatto che le lezioni iniziano (per la
secondaria di primo grado) alle 7.50”.
A livello strutturale c’è stato un intervento importante per garantire spazi adeguati nella scuola
Secondaria di Primo Grado di Gandino/Cazzano (dove pure gli orari sono stati ottimizzati evitando il rientro al sabato degli alunni). Alcune pareti divisorie sono state abbattute per utilizzare anche aule non utilizzate. “Le nuove aule – sottolinea Rosaria Picinali – possono ospitare in sicurezza tutti gli alunni con i dovuti distanziamenti. Ovviamente i lavori hanno comportato vari costi e qualche disagio, mentre le pulizie sono state eseguite dal personale scolastico, che ringraziamo. Per quanto possibile gli interventi hanno tenuto conto anche di un trend che andrà a caratterizzare i prossimi anni, stante il calo demografico delle nostre comunità: un minor numero complessivo di alunni, ma un probabile raggruppamento di questi in classi con numeri di alunni più alti. In definitiva servono meno aule, ma molto grandi”.