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L’Effetto Noma ha rivoluzionato la scena food, trasformando la Danimarca in una vera e propria meta gastronomica vincendo quattro volte il premio di World’s 50 Best Restaurants sponsorizzato da S.Pellegrino.

Un Paese dinamico e innovativo. L’Effetto Noma ha rivoluzionato la scena food, trasformando la Danimarca in una vera e propria meta gastronomica. Da quando il Noma di René Redzepi ha fatto entrare Copenhagen nella mappa degli amanti della cucina gourmet, vincendo quattro volte (tra il 2010 e il 2014) il premio di World’s 50 Best Restaurants sponsorizzato da S.Pellegrino, la città è capitale gastronomica europea.

L’attuale stile culinario di Copenhagen si potrebbe definire post nordico: una versione più semplice della New Nordic food revolution ispirata da Redzepi. Una cosa è certa: si punta sempre su prodotti locali e originalità. La città vanta 18 stelle Michelin in 15 ristoranti ma quello che i turisti amano di più è la varietà: street food, pop-up truck, street giga cura dei migliori chef al mondo. Gli street chef di talento amano lavorare sulle proposte più semplici, magari personalizzando il pane all’avocado o rivisitando i grandi classici come lo smørrebrod (il tipico panino aperto). Nella città delle 600.000 biciclette, gli hotspot sono a Kødbyen (il meatpacking district), attorno al mercato di Torvehallerne (in centro), oppure a Nørrebro (a nord), dove troviamo le strade più cool e creative.

I grandi classici sono stati rivisitati in tantissimi modi. Prendiamo per esempio il pane di segale. Da quando è stato introdotto dai vichinghi, agli abitanti di Copenhagen piace farcirlo con qualsiasi tipo di cibo, ma sempre con po’ di creatività: pesce, carne, formaggio e uova, con una varietà infinita di topping. Altra deliziosa ossessione sono le aringhe, spesso servite affumicate o marinate. Nell’isoletta di Christianø a largo di Bornholm si trova la migliore aringa marinata del mondo, spesso proposta anche dai ristoranti stellati. La ricetta originale del mix di spezie è stata portata in Danimarca da un marinaio di ritorno dall’Asia: ancora oggi il segreto di questa marinatura è custodito gelosamente e si dice includa chiodi di garofano e cannella.

Quando si parla di Copenhagen e di Danimarca, non si può dimenticare Hans Christian Andersen: anche il leggendario creatore della Sirenetta e della Principessa sul pisello era un foodie e soprattutto un grande appassionato di dolci… infatti ha sofferto di mal di denti per tutta la vita.