gdf

Scoperti oltre 33 milioni di euro di crediti d’imposta “DTA” fittizi: maxi sequestro d’urgenza a Brescia

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Brescia ha scoperto una frode fiscale da oltre 33 milioni di euro, legata alla generazione illecita di crediti d’imposta “DTA – Deferred Tax Assets”. I Finanzieri, su delega della Procura della Repubblica di Brescia, hanno eseguito due distinti provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza, convalidati dal Giudice per le indagini preliminari, per impedire la monetizzazione di tali crediti.

Le indagini, condotte dal Gruppo di Brescia e dalla Compagnia di Breno, con il supporto della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate, hanno portato alla luce gravi ipotesi di reato, tra cui indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter c.p.) e auto-riciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.).

In un primo filone investigativo è emerso che due società – una cessata d’ufficio e l’altra completamente evasore fin dalla costituzione – hanno indebitamente dichiarato di possedere il diritto alla trasformazione in crediti d’imposta di attività per imposte anticipate, iscritte nei bilanci. Tramite numerose dichiarazioni telematiche integrative, sono riuscite a generare un credito “illimitatamente cedibile” per circa 20 milioni di euro, successivamente trasferito a 13 società utilizzatrici.

Il secondo filone ha invece permesso di bloccare 13 milioni di euro di crediti della stessa natura, detenuti da una società bresciana in liquidazione giudiziale. Nonostante il provvedimento del Tribunale, i crediti stavano per essere ceduti nuovamente. È stato inoltre accertato un episodio di monetizzazione già avvenuta, che ha portato al sequestro di 600.000 euro su conti correnti intestati al rappresentante legale della società.

Il sequestro d’urgenza, relativo a crediti non ancora compensati, si è reso necessario per impedire l’immissione nel circuito economico legale di crediti d’imposta privi di fondamento, che avrebbero potuto essere usati per abbattere debiti fiscali o rivenduti a terzi.

Le indagini sono tuttora in corso, con l’obiettivo di identificare i responsabili, ricostruire il flusso dei profitti illeciti e verificare il grado di consapevolezza dei soggetti che hanno già compensato i crediti rivelatisi fittizi.

Si ricorda che gli indagati devono essere considerati presunti innocenti fino a sentenza definitiva e irrevocabile, come previsto dalla Costituzione italiana.

Condividi:

Ultimi Articoli

Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili. Puoi trovare maggiorni informazioni sul nostro trattamento dei dati personali nella nostra Privacy Policy