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Scontri politici e fisici a Lovere

Scontri verbali e fisici questo sabato 28 maggio a Lovere tra chi stava commemorando e ricordando dei caduti della legione Tagliamento e un gruppo dei “antifascisti loveresi”

Alla manifestazione sono intervenuti anche alcuni antagonisti del Pacì Paciana di Bergamo. Slogan, urla, insulti hanno alzato il livello della tensione fino allo scontro fisico e due persone sono finite in ospedale dopo aver ricevuto una manganellata in testa dalla polizia schierata per impedire che i due gruppi entrassero in contatto diretto nel piazzale del cimitero. Tre punti in testa a uno dei due feriti, mentre l’altro che è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari era Francesco «Coco» Macario, ex assessore di Bergamo, che ha rimediato un forte colpo in fronte. Lo scontro è iniziato alle ore 14.00, quando i partecipanti al raduno del «Comitato onoranze Caduti di Rovetta» si sono radunati sul lungolago nel punto in cui l’8 giugno del 1945, tre mesi dopo al fine della guerra, Emilio Le Pera e Francesco De Vecchi, due militi della Tagliamento erano stati prelevati dai partigiani dall’ospedale di Lovere, dove erano ricoverati, e gettati nel lago di Iseo dove morirono annegati. Proprio su quel tratto di lungolago dove vi era la commemorazione si erano però ieri radunati anche, a qualche decina di metri, e tenuti a distanza e controllati da un cordone di polizia inviata a Lovere dalla Questura di Bergamo, una trentina di giovani antagonisti bergamaschi e camuni che cercavano di impedire la cerimonia. Alle ore 16 i sostenitori della Tagliamento dopo avere inneggiato ai due camerati caduti, si erano mossi per raggiungere il cimitero di Lovere, dove una lapide ricorda proprio Le Pera e De Vecchi. Questa lapide però è posta a pochi metri di distanza dal monumento che ricorda i Tredici martiri, i partigiani uccisi nel dicembre del 1943 e per gli appartenenti all’Anpi e alla Cgil questo è inaccettabile e per questo avevano organizzato un presidio all’esterno del cimitero per impedire ai giovani nostalgici del fascismo entrassero. Polizia e Carabinieri, al momento del sopraggiungere dei manifestanti di destra hanno creato cordone di sicurezza ma a quel punto i contestatori hanno cercato di forzare il blocco e ne è nato un parapiglia nel quale la polizia, dopo avere cercato di fermare i più esagitati, ha usato le maniere forti, colpendo con i manganelli i due poi finiti al Pronto soccorso. I sostenitori della Tagliamento hanno invece raggiunto il cimitero, e gridato, come tradizione, il loro «Presente» se ne sono andati sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine. Questa domenica però si replica a Rovetta, dove vengono ricordati i 43 soldati italiani che, fedeli alla Repubblica di Salò, dopo essere si arresi e consegnate le armi, furono uccisi dai partigiani a guerra finita: il 28 aprile del 1945.

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