*Scompenso cardiaco avanzato: prende forma il Registro PRINCE-WHF, per integrare precocemente le cure palliative* ** *Uno studio clinico della ASST Papa Giovanni XXIII dimostra l’efficacia di un nuovo strumento per identificare i pazienti più fragili e migliorare l’appropriatezza della presa in carico.* */Bergamo, 11 agosto 2025/* – Migliorare la qualità della vita, ridurre i ricoveri non programmati e attivare tempestivamente il supporto delle cure palliative nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato. È questo l’obiettivo del *Registro PRINCE-WHF*, un nuovo strumento clinico-assistenziale ideato dalla Cardiologia della ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, i cui risultati preliminari sono stati recentemente pubblicati sull’*_International Journal of Cardiology. <linkprotect.cudasvc.com/url?a=https%3a%2f%2fwww.clinicalkey.com%2f%23%21%2fcontent%2fplayContent%2f1-s2.0-S0167527325005340%3freturnurl%3dhttps%3a%252F%252Flinkinghub.elsevier.com%252Fretrieve%252F…>_* Lo studio ha coinvolto 144 pazienti affetti da *scompenso cardiaco in peggioramento clinico*, seguiti presso il Day Hospital cardiologico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica nella quale il cuore perde gradualmente la capacità di pompare sangue in modo efficiente, causando sintomi come affanno, stanchezza, gonfiore alle gambe e ridotta tolleranza agli sforzi. Nelle fasi iniziali può essere gestito con terapie farmacologiche e controlli regolari, ma nel tempo può evolvere in *scompenso cardiaco /worsening/ (WHF) o avanzato*, una condizione più grave in cui i sintomi diventano persistenti e invalidanti, anche a riposo. In questa fase, la qualità della vita si riduce drasticamente: i pazienti necessitano di ricoveri frequenti, spesso perdono autonomia e richiedono un’assistenza continua. Sebbene *le linee guida europee e americane* raccomandino l’integrazione delle cure palliative nella gestione dello scompenso cardiaco, l’*applicazione sistematica di questo approccio nella pratica clinica resta limitata*. Persistono infatti ambiguità riguardo alla tempistica di attivazione e ai criteri di riferimento, rendendo difficile individuare il momento più appropriato per coinvolgere le cure palliative. Proprio per rispondere alla mancanza di strumenti per integrare in modo tempestivo le cure palliative in simultanea alle terapie dello scompenso cardiaco avanzato, nel Day Hospital della Cardiologia della ASST Papa Giovanni XXIII è nato il *Registro PRINCE-WHF*, un modello innovativo che consente di valutare in modo standardizzato la complessità del quadro clinico, il livello di fragilità e i bisogni assistenziali dei pazienti, aiutando i medici a identificare precocemente i soggetti che potrebbero beneficiare delle cure palliative. Viene chiamato “registro” perché raccoglie in modo sistematico una serie di dati clinici, funzionali e sociali utili a valutare la fragilità e la complessità della condizione del paziente. Il registro viene alimentato grazie a uno strumento validato da Regione Lombardia: il Suballegato E, un questionario che consente di attribuire un punteggio oggettivo al bisogno assistenziale. I risultati dello studio mostrano che *circa un terzo dei pazienti* ha ottenuto punteggi elevati, indicativi di maggiore fragilità. In questi casi, il rischio di eventi clinici significativi – come ricoveri non programmati, accessi in pronto soccorso o decesso – è risultato *più che doppio* rispetto agli altri pazienti: nel giro di tre mesi, oltre il 60% ha vissuto almeno un evento clinico significativo, contro il 34% dei soggetti con punteggi più bassi. Il Suballegato E si è quindi dimostrato uno *strumento predittivo affidabile*, più preciso, in questo contesto, di altri modelli comunemente utilizzati in cardiologia per stimare la gravità della malattia. /«L’introduzione del Registro PRINCE-WHF ci permette di sviluppare un modello di assistenza proattivo e personalizzato, capace di riconoscere con anticipo i bisogni complessi dei pazienti e di costruire per ciascuno un percorso di cura su misura, ponendo le basi per un solido collegamento tra ospedale e territorio – /ha dichiarato *Simonetta Cesa*, Direttore sociosanitario della ASST Papa Giovanni XXIII –/. È un approccio che non si limita ai soli parametri clinici, ma che tiene conto dello stato generale di salute, delle prospettive della malattia e del benessere psicologico della persona e del caregiver. È un’esperienza già operativa nella nostra ASST e rappresenta un’opportunità pratica concreta, replicabile anche su scala regionale e nazionale, in coerenza con gli indirizzi della Rete Regionale di Cure Palliative.»/ /“Il Registro PRINCE-WHF rappresenta una concreta risposta a un bisogno non ancora soddisfatto: riconoscere precocemente i pazienti con scompenso cardiaco avanzato che potrebbero beneficiare di un approccio integrato con le cure palliative, non solo negli ultimi giorni di vita, ma già nelle fasi instabili della malattia – /ha sottolineato *Emilia D’Elia*, cardiologa e prima autrice dello studio/–. Il nostro lavoro dimostra che il Suballegato E della Regione Lombardia è in grado di identificare, in modo semplice e oggettivo, i pazienti più a rischio di eventi clinici avversi, e quindi da riferire prima alle cure simultanee territoriali, con beneficio sulla riduzione degli accessi in Pronto Soccorso, delle ospedalizzazioni e un miglioramento della qualità di vita del paziente stesso, in questa fase delicata di malattia.”/ /“Si tratta di pazienti fragili, spesso anziani e con comorbidità rilevanti, per i quali il solo trattamento farmacologico, per quanto aggiornato e guidato dalle linee guida, non è sufficiente – /ha commentato *Michele Senni*, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare/ –. Le cure palliative devono essere considerate parte integrante del percorso terapeutico, con l’obiettivo non solo di prolungare la sopravvivenza, ma soprattutto di migliorarne la qualità.”/ /“Questo studio conferma che l’integrazione precoce delle cure palliative non è un segno di rinuncia, ma una scelta di cura avanzata e centrata sui bisogni della persona – /ha dichiarato *Roberta Marchesi*, responsabile della SS Cure palliative precoci e simultanee/ –. Il nostro auspicio è che questo modello possa estendersi ad altri ambiti della medicina cronica complessa, per garantire equità, appropriatezza e dignità nella cura.”/ /«Con il Registro PRINCE-WHF confermiamo il nostro impegno nell’innovazione clinico-assistenziale, al servizio dei pazienti più fragili – /ha concluso *Francesco Locati*, Direttore Generale della ASST Papa Giovanni XXIII/ –. Disporre di strumenti in grado di orientare in modo tempestivo e appropriato i percorsi di cura significa non solo migliorare la qualità della vita delle persone, ma anche rafforzare il legame tra ospedale e territorio, in un’ottica di integrazione e continuità assistenziale sempre più necessaria nella gestione delle cronicità.»/ *Le cure palliative possono essere erogate anche a casa. Il Papa Giovanni XXIII è tra gli erogatori di questo servizio gratuito, che vede in campo un’equipe multidisciplinare, composta da medico, infermiere, OSS, psicologo, volontario e, al bisogno, anche assistente sociale, dietista e fisioterapista. L’obiettivo del servizio è prendersi cura in modo integrato del paziente inguaribile in fase avanzata, a domicilio e circondato dall’affetto dei propri cari.* *Il servizio prevede un’assistenza attiva e/o telefonica 24 ore su 24, 7 giorni su 7.* *Informazioni più dettagliate su come fare la richiesta di presa in carico e i criteri di accesso al servizio sono disponibili sul sito web dell’ASST Papa Giovanni nella **_sezione “Cure palliative domiciliari” <linkprotect.cudasvc.com/url?a=https%3a%2f%2fwww.asst-pg23.it%2fservizi-socio-sanitari-territoriali%2fcure-palliative-domiciliari&c=E,1,64lV5yP7VZzHT2Gko9-53ZZ3V8KfxweuFOsZSqQGEiYWrgXiL4IjmjTP9lkse8…>_*
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