“Un ottimo risultato, una grande risposta dei lavoratori di cui, tra l’altro, non dubitavamo, vista la situazione difficile che stanno vivendo”, così i sindacalisti di FILT-CGIL, FIT-CISL, Uiltrasporti e FAISA-CISAL provinciali hanno commentato l’adesione allo sciopero di 24 ore di oggi in SAB a Bergamo, l’azienda di trasporto pubblico del gruppo Arriva. “Ha aderito il 90% dei dipendenti viaggianti, in sostanza tutti quelli assunti a tempo indeterminato, mentre si è recato al lavoro il personale a termine, più ricattabile” hanno detto poco fa Marco Sala di FILT-CGIL, Antonio Scaini di FIT-CISL, Giacomo Ricciardi di UILTRASPORTI e Marco Peroli di FAISA-CISAL provinciali. Ricordiamo che i lavoratori di SAB in provincia di Bergamo sono circa 300, di cui una trentina a tempo determinato.
“Ora le azioni continueranno, a meno che l’azienda non riapra una vera trattativa: abbiamo in cantiere un nuovo sciopero, questa volta di 48 ore, per il mese di ottobre” proseguono i sindacalisti. “L’intenzione è anche quella di coinvolgere la Provincia a cui vogliamo chiedere la creazione di un tavolo per fare chiarezza sul comportamento aziendale che davvero noi consideriamo incomprensibile. A trattativa quasi ultimata, infatti, SAB si era presentata con richieste inaccettabili: i suoi rappresentanti non ascoltano, non trattano e ora seguono solo la strada di accordi individuali, con i singoli lavoratori. Non c’è da parte loro la volontà di giungere ad un accordo. Inoltre stiamo raccogliendo materiale per presentarci alla Direzione Territoriale del Lavoro di Bergamo per segnalare casi di superamento del limite dell’orario lavorativo”.
Nella mattinata di ieri si è anche tenuto un presidio davanti alla sede dell’azienda di trasporto pubblico, nel piazzale della stazione, dalle ore 9 alle 12. All’origine del forte malumore tra i lavoratori di SAB c’è la cancellazione dei contratti aziendali imposta a tutte le aziende del Gruppo Arriva (di cui SAB fa parte) e in vigore a Bergamo dal 1° aprile. Una trattativa, partita a dicembre per contenere gli effetti della cancellazione, è durata alcuni mesi ed è stata interrotta il 26 maggio. Si era giunti a un’ipotesi di accordo ma, dicono i sindacalisti, “l’irrigidimento dell’azienda su tematiche vitali per i lavoratori ha rimesso tutto in discussione. Così abbiamo deciso di non firmare, di interrompere il confronto. La fase che SAB sta vivendo è delicatissima: non c’è solo l’azzeramento dei contratti aziendali, c’è anche la necessità di gestire il passaggio dal Contratto nazionale di riferimento ASSTRA a quello ANAV, meno vantaggioso per i lavoratori, oltre alla fusione con SAL, che porta in SAB 85 dipendenti in più (che, comunque, continueranno a lavorare a Lecco)”.
“Nelle ultime settimane SAB ha incontrato singolarmente i lavoratori proponendo di sottoscrivere accordi unilaterali nella speranza di garantire il servizio” proseguono i sindacalisti. “Così, viene promesso un ipotetico Premio di risultato (ipotetico perché mai contrattato con nessuno) in cambio di prestazioni extra contrattuali che erano contenute nelle richieste aziendali durante la trattativa ma che noi unitariamente avevamo giudicato davvero impossibili da sottoscrivere: riguardavano, infatti, l’aumento dell’impegno lavorativo richiesto ai dipendenti che passava da 12 a 14 ore (il cosiddetto nastro lavorativo, cioè l’arco di ore di disponibilità comprese le ore di pausa) senza un adeguato corrispettivo economico”.
Le aziende di proprietà e sotto controllo del Gruppo Arriva presenti in Lombardia, oltre a SAB di Bergamo (che ha incorporato per fusione SAL di Lecco), sono anche SIA e SAIA di Brescia e KM di Cremona, per un totale di 1.100 dipendenti coinvolti. A partire dall’estate del 2016 le società SAB di Bergamo, SIA e SAIA di Brescia, KM di Cremona, SAL di Lecco, sotto la direzione del Gruppo, hanno scelto, parallelamente a legittime politiche di fusioni societarie (SAL – SAB, SAIA – SIA), di rompere le relazioni industriali con una serie di atti unilaterali: disdette di accordi di secondo livello (SAB e SAL di Bergamo e Lecco) o passaggi nei CCNL di riferimento da ASSTRA ad ANAV (SIA società autoservizi spa, KM spa e SAB rispettivamente di Brescia, Cremona e Bergamo).
Il Gruppo Arriva è di proprietà di Deutsche Bahn per il quale svolge funzione di divisione per il trasporto pubblico locale fuori dalla Germania, con 55900 dipendenti in 14 paesi europei. Nel contesto nazionale agisce attraverso la Holding Arriva Italia S.r.l.