Quinto giorno consecutivo di ricerche nella zona tra Sebino e Franciacorta di ricerche di Sara Capoferri, 37 anni, originaria di Sarnico, sparita da martedì verso mezzanotte tra Iseo e la Franciacorta.
L’ultima ad averla vista sarebbe un amico che l’aveva seguita in auto fino a Bargnano dove, ad una rotatoria, ha perso le tracce della donna che si era allontanata da Iseo con la sua auto, un Nissan Micra. L’auto era stata trovata mercoledì 22 febbraio completamente distrutta dalle fiamme accanto al laghetto dei cigni di Berlingo, riserva di pesca sportiva realizzata in un cava dismessa. Questa domenica 26 febbraio le ricerche hanno visto impiegati anche cani molecolari che si sono fermati sull’erba bruciata dove erano stati recuperati i resti dell’auto carbonizzata della donna. Simona Capoferri sembra essersi volatilizzata a pochi passi dal laghetto dei Cigni che è stato scandagliato dai sommozzatori nella giornata di sabato 25 febbraio mentre questa domenica le ricerche sono proseguite sul terreno utilizzando proprio i cani molecolari che però non hanno fiutato tracce e questo potrebbe voler dire che la 37enne non si era fermata in zona ma potrebbe essere salita su un’altra vettura, anche se al momento sono solo ipotesi e le indagini dei Carabinieri di Chiari e Sarnico, coordinate dal sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia stanno facendo luce sugli ultimi movimenti della donna, partendo dall’ultima telefonata alla figlia 15enne alle 23.30 di martedì 21 febbraio in cui diceva che stava per tornare a casa. Da quel momento il cellulare di Sara Capoferri ha smesso di funzionare ed è rimasto irraggiungibile. Gli inquirenti lavorano sul luogo di ritrovamento della vettura carbonizzata, ma stanno anche analizzando e comparando le dichiarazioni delle persone che avrebbero trascorso la serata di martedì con lei nei locali di Iseo e della Franciacorta. Sara sembra sparita nel nulla e allo stato attuale non viene esclusa alcuna ipotesi.