“A San Simone prosegue la grande sostituzione“. È la frase che si legge sullo striscione affisso da CasaPound Italia Bergamoa Valleve, dopo l’arrivo di 50 richiedenti asilo. “Le valli bergamasche – ricorda una nota di Cpi – soffrono sempre di più la disoccupazione e uno stato di abbandono da parte delle istituzioni, che ne stanno determinando lo spopolamento. Di fronte a questa situazione c’è chi, come il proprietario dell’unico albergo di San Simone, pensa di infilarsi nel business dell’accoglienza per ricavarsi la sua fetta di profitto”.
“In questo modo però – prosegue il movimento – si colpiscono direttamente le famiglie che vivono dell’indotto del turismo e, di conseguenza, si mette a rischio l’intero tessuto sociale di questa zona. Come capita sempre con il traffico di uomini, per pochi che troveranno il loro tornaconto molti pagheranno un prezzo salatissimo”.
“San Simone è per lo più composta da case vacanze e insieme al paese di Valleve conta 135 abitanti: non può sostenere l’accoglienza di questi 50 profughi, a cui probabilmente seguiranno altri in futuro. Oltre a danneggiarne il turismo, una delle principali fonti di reddito della zona, in questo modo rischia di mettere in atto in breve tempo una vera e propria sostituzione etnica”.