Doppio appuntamento a Roma per la consegna del marchio Sagre di Qualità: domenica 9 marzo all’Ergife Palace Hotel e lunedì 10 marzo nella suggestiva Sala Koch del Senato della Repubblica alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali ed esperti del settore che hanno celebrato i protagonisti delle sagre premiate.
Il marchio Sagra di Qualità, promosso da UNPLI, è nato per certificare e promuovere le sagre autentiche, quelle che rispettano i valori della tradizione, della qualità e della sostenibilità, diventando veri strumenti di promozione territoriale. UNPLI si impegna a salvaguardare e promuovere le sagre rappresentative della storia e tradizione del nostro Paese. Le sagre, infatti, sono espressioni dell’identità e della cultura di un territorio e, come tali, devono essere valorizzate e tutelate poiché rappresentano un fondamentale strumento di promozione e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio che proprio attraverso la manifestazione esaltano le proprie qualità. Le sagre fanno scoprire varietà ed eccellenze locali, mettendo in luce il legame tra il prodotto e il territorio.
Quest’anno sono state premiate 41 Sagre di Qualità e 9 Eventi di Qualità, a dimostrazione dell’impegno crescente delle Pro Loco nella promozione delle tradizioni locali. Questi riconoscimenti certificano l’eccellenza e il valore culturale delle manifestazioni che, grazie alla dedizione dei volontari delle Pro Loco, diventano veri e propri ambasciatori del territorio.
Tre le Sagre lombarde premiate: la Sagra del salame tipico bergamasco di Ghisalba (BG), la Sagra del tortello amaro di Castel Goffredo (MN) e la Sagra del Gorgonzola a Gorgonzola (MI); tre eccellenze lombarde che, grazie al lavoro delle Pro Loco di questi luoghi, raccontano i territori, le loro tradizioni e la loro storia.
“Questo premio è un importante riconoscimento al grande lavoro che le nostre Pro Loco compiono quotidianamente sui territori – commenta Pietro Segalini, Presidente del Comitato Regionale UNPLI Lombardia – per promuovere le eccellenze e tramandarne il patrimonio gastronomico che ne racconta la storia e le tradizioni”
A Ghisalba (BG), negli anni ’90 alcuni amici, produttori locali di salame artigianale, iniziarono a riunirsi per assaggiare i rispettivi prodotti per poi decretarne il migliore. Decisero poi di stendere un disciplinare che stabilisse le caratteristiche da rispettare per la produzione del salame bergamasco: tipo di macinatura delle carni, miscela di spezie, modalità di insaccamento e legatura fatta a mano. Per la realizzazione del disciplinare fu interpellata l’Associazione Norcini Bergamaschi che da molti anni ne porta avanti la tradizione. Da qui, nel 2000, ha preso il via la Sagra del salame tipico bergamasco. La Sagra ogni anno decreta il “Miglior salame tipico bergamasco” prodotto da aziende locali artigianali, grazie alla collaborazione con l’Associazione Norcini Bergamaschi che si occupa di raccogliere i salami in gara e di consentirne una prima selezione da parte di una giuria Tecnica composta da 20 assaggiatori dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi che valuta il prodotto e assegna un punteggio su aspetto, legatura, stagionatura, composizione e degustazione. Una giuria popolare degusta poi i 6 salami finalisti assegnando un ulteriore punteggio; la somma dei voti decreta il miglior Salame Tipico Bergamasco. Dopo la premiazione i salami finalisti vengono messi all’asta e il ricavato dato in beneficenza. Il salame tipico bergamasco, viene realizzato con i migliori tagli di carne di suino ed è uno dei prodotti più conosciuti della tradizione rurale bergamasca che nasconde, dietro ad un sapore intenso e particolare, la tipica vita dei contadini e allevatori di un tempo. Il salame era un simbolo, un elemento distintivo, un emblema di famiglia e ognuno ne aveva una ricetta che rimaneva segreta.
La prima edizione della Sagra del tortello amaro è invece stata organizzata sabato 15 giugno 1996. Da allora il terzo fine settimana di giugno è diventato il periodo di tutte le edizioni di questa incredibile Festa che ha portato il Tortello Amaro oltre i confini di Mantova, della Lombardia e dell’Italia fino a Hong Kong, negli Stati Uniti, in Spagna e in Portogallo. L’evento è stato pensato sin da subito dai volontari della Pro Loco come un importante momento di condivisione dove storia, cultura e tradizioni si fondono insieme. Vista l’enorme richiesta, oggi, i protagonisti della Festa non si realizzano più in casa, ma in un pastificio autorizzato che si dedica alla loro produzione mantenendo rigorosamente intatta la tradizione del Tortello amaro artigianale di Castel Goffredo. La caratteristica unica di questo piatto è il forte legame al Territorio di Castel Goffredo dove cresce, da tempo, una speciale erba dal gusto amaro e aromatico inconfondibile utilizzata come ripieno per i tortelli. Si tratta dell’erba di San Pietro (la Tanacetum balsamita nota anche come Chrysanthemum balsamita o Balsamita major) che deve il suo nome al fatto che fiorisce nel periodo di fine giugno, in concomitanza con la festa di San Pietro e Paolo. Il vero segreto del successo del Tortello Amaro è il giusto dosaggio dell’erba amara che cambia spesso intensità aromatica a seconda del periodo di raccolta.
La Sagra Nazionale del gorgonzola DOP si tiene invece nella città di Gorgonzola il terzo fine settimana di settembre. Creata dalla Pro Loco nel 1999 ha lo scopo di celebrare l’eccellenza del gorgonzola, nato in questa città, accanto ad altri prodotti caseari come formaggi di latte vaccino, di pecora e di capra e a diverse tipicità nazionali che si sposano perfettamente con questo straordinario formaggio. Ristoranti, bar e trattorie fanno a gara nel produrre piatti al gorgonzola o piatti della tradizione lombarda in un contesto ricco di eventi culturali e di animazione che allietano i numerosi visitatori con particolare attenzione alle giovani generazioni. Non mancano infine prelibatezze come il “Gelato al gorgonzola” che le gelaterie artigianali della città arricchiscono ogni anno con un alimento differente: pistacchi, fichi, ciliegie. L’origine di questo formaggio, la cui erborinatura conferisce dolcezza o piccantezza alle sue note, nasce grazie alla collaborazione tra gli allevatori di vacche di montagna e il mondo contadino della pianura dove le vacche transitavano nel periodo autunnale per raggiungere le stalle invernali. La pasta bianca di questo inconfondibile formaggio è burrosa e fondente con la presenza di venature grigio – verdi o bluastre dovute allo sviluppo di muffe che ne determinano il caratteristico aspetto e sapore.
L’evento ha offerto anche un momento di confronto tra istituzioni, esperti e organizzatori delle sagre, con l’obiettivo di individuare strategie di crescita e innovazione nel rispetto delle radici culturali. Un’importante occasione per riflettere sull’evoluzione delle sagre italiane e sul loro ruolo centrale nel turismo di prossimità, capace di attrarre visitatori alla scoperta delle tradizioni più autentiche.
“La certificazione Sagra di Qualità non è solo un attestato di eccellenza – ha dichiarato Antonino La Spina, Presidente UNPLI – ma un riconoscimento dell’impegno straordinario delle Pro Loco e dei volontari nel tramandare le tradizioni locali, promuovendo l’identità culturale e stimolando il turismo sostenibile”.
Per maggiori informazioni sull’evento e sul marchio “Sagra di Qualità”, è possibile visitare il sito ufficiale www.unpli.info