Un tuffo nella storia allestito in un contesto inedito, utile a creare contaminazioni fra la frescura dei monti e la ricca storia del borgo di Gandino. È in programma dall’8 al 18 agosto presso il nuovo Ufficio Turistico sul Monte Farno la mostra “Ri-immaginare l’uguaglianza”, proposta con grande successo lo scorso dicembre in paese.
Un’ iniziativa che ruota attorno al pittore settecentesco Giacomo Ceruti, definito “il Pitocchetto” per la capacità di ritrarre persone comuni, povere ed emarginate (i Pitocchi, appunto). Negli anni Venti e all’inizio degli anni Trenta del Settecento, Ceruti affermò la sua presenza nella scena artistica di Brescia, fino a raggiungere la provincia bergamasca, tanto che a partire dal 1734, Ceruti eseguì un ciclo di oltre trenta tele per la basilica di Santa Maria Assunta a Gandino. È il ciclo sacro più articolato nell’intera produzione dell’artista. La mostra “Ri-immaginare l’uguaglianza – cosa avrebbe ritratto il Ceruti al giorno d’oggi?” propone le immagini realizzate a Gandino, con semplici cittadini, dal fotografo inglese Morgan Hill Murphy. E’ stata curata da Luca Capponi, regista leffese che ha al suo attivo un film su Papa Francesco a Palermo.
“Attraverso questi ritratti fotografici – sottolinea Capponi – intendiamo promuovere l’uguaglianza e la parità di genere, l’inclusione sociale e l’apertura mentale, aprendo una discussione sulla diversità e sulla valorizzazione di ogni persona”. I ritratti fotografici si sono avvalsi dei preziosi costumi con foggia d’epoca realizzati dalla sarta gandinese Antonia Zenoni per la rievocazione In Secula ve per la mostra. Gli abiti saranno in esposizione sul Farno e domenica 11 agosto dalle 10 alle 17.30 sarà eccezionalmente possibile, per i turisti, indossarli ed essere immortalati in scatti memorabili. La mostra sarà aperta sino al 18 agosto nei normali orari di apertura dell’Ufficio Turistico.
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Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario