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Ritratti di donne normali straordinarie: Simona Cassarino

Simona mentre si racconta tiene una matita in mano. E lo fa correttamente, perché il suo lavoro consiste proprio nell’insegnare agli altri come farlo nel modo giusto. Pensiamo che sia un gioco da ragazzi ma, come spiega Simona, non lo è assolutamente. «Scrivere ci sembra un’operazione banale e scontata. Non siamo consapevoli di tutta la maestria, l’abilità e la perizia, da un punto di vista cognitivo e motorio, che esercitiamo nel semplice atto di redigere un testo a mano».

Lo sa bene, ci ha scritto anche un libro, Il piacere di scrivere a mano. Potrebbe parlarne per ore, ma si ferma prima, non vuole essere noiosa. Non riuscirebbe in ogni caso, perché sa un sacco di cose interessanti. Nata a Milano, arrivata in Valle per amore, dopo la laurea in Scienze dell’Educazione decide di partecipare ad un corso organizzato dall’Associazione Europea Disgrafie. Il tema la interessava, ma non pensava di certo che ne avrebbe fatto una professione. E invece da ben dodici anni si occupa di disgrafia in Valle Camonica, svolgendo progetti di educazione del gesto grafico nelle scuole materne e dedicandosi alla formazione degli insegnanti. Si sa, i più piccoli danno sempre grandi soddisfazioni e Simona sorride quando racconta di quanto sia bello vedere i progressi dei suoi bambini in recupero del gesto grafico. Ogni minimo miglioramento è un successo vissuto sulla sua stessa pelle. Le mancano, i suoi bambini. Non lo dice espressamente, riservata com’è non lo farebbe mai, ma si capisce da come ne parla che non vede l’ora di tornare nelle classi colorate delle scuole dell’infanzia.

La passione di Simona per la scrittura non si ferma al gesto grafico, coinvolge anche le parole degli altri, dei libri e delle canzoni e l’ha portata a collaborare con la rivista culturale online Limina.

Innamorata non solo della scrittura e delle sue sembianze, ma anche di un territorio fatto suo con il tempo, Simona è da tre anni la presidente di OltreConfine, associazione che porta in Valle i volti più noti del panorama culturale italiano. Con un team di amici fidati, Simona condivide il lavoro incessante e attento che sta dietro al festival e i nomi dei possibili ospiti che affiorano sulle labbra. Prima timidamente, perché a planare troppo in alto si rischia di cadere, poi con sicurezza, perché vola solo chi osa farlo. Ed è contenta, dice, quando vede la risposta del territorio, le serate sold out, sedie occupate, occhi attenti.

                                     Maria Ducoli

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