La Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per l’operatrice della Fobap, Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, che lo scorso luglio aveva il controllo di Iushra Gazi, la 12enne di origini indiane affetta da autismo, scomparsa sull’altopiano di Cariadeghe lo scorso 19 luglio.
I sostituti procuratori Donato Greco e Antonio Bassolino contestano all’educatrice il reato di omicidio colposo. Era considerata l’operatrice più preparata, la prima a inseguire Iushra, salvo accorgersi dopo poche decine di metri che non sarebbe riuscita a raggiungerla e tornare a chiamare i rinforzi, ma Iushra ormai era svanita nel nulla. È proprio sulle delicatissime fasi dell’allontanamento della bambina che da sempre si concentrano gli inquirenti, che nei mesi hanno escluso altre possibili piste, tra le quali il rapimento. Un mese fa, dalla Medicina Legale dell’Ospedale Civile di Brescia era arrivata anche la conferma che le ossa ritrovate a fine settembre durante la seconda tranche di ricerche nella frazione di Castello di Serle (là dove un testimone disse di aver incrociato Iushra il giorno dopo la scomparsa), vicino all’argine di un torrente, non sono ossa umane.
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