Bergamo batte Brescia 78,35% contro 75,85%.
Non ci stiamo riferendo ad una delle tante contrapposizioni che mettono a confronto le due province, ma ai livelli raggiunti per la raccolta differenziata dei rifiuti. Se questi dati vengono messi a confronto con la realtà regionale 73,22% vuol dire che le nostre due province, al netto delle difficoltà territoriali specifiche, si stanno impegnando a fondo nel mantenere un passo sostenuto. Certo è più facile organizzare una raccolta in pianura rispetto che in montagna. Ne sa qualcosa la provincia di Sondrio ferma al 57% sotto il minimo di legge
Ultima in Lombardia per raccolta differenziata, la provincia di Sondrio cerca la risposta per colmare il gap con il resto della regione nell’organico .
La crescita della differenziata in provincia non è impossibile e neppure troppo lontana. Si tratta semplicemente di applicare la legge che da gennaio di quest’anno impone ai Comuni la raccolta della frazione organica. Qualcosa si sta muovendo. E due dei centri più grandi come Sondrio e Morbegno si stanno incamminando sulla strada del compostaggio dell’umido.
Ci sono ancora 28 Comuni bresciani che non rispettano le direttive comunitarie. Più del 10% del totale a non aver raggiunto la soglia minima europea del 65% di raccolta differenziata: in gran parte sono paesi montani, sparsi e con pochi abitanti. Il peggiore in assoluto è Corteno Golgi, con il 30,4 di poco sotto Cimbergo (32,9%), Vione (36,2%), Paspardo (41,4%) e Ponte di Legno (46,8%). Sopra i 15mila abitanti la performance peggiore è quella di Darfo Boario Terme (65,6%).
Fare meglio si può. Cominciando a ridurre i quantitativi pro capite dei rifiuti che produciamo e con l’adozione di una saggia gestione della differenziata
Nel numero di gennaio di Montagne & Paesi, mensile cartaceo, che trovate in oltre 350 punti distributivi della valle Camonica ed ora anche in Valtellina la situazione aggiornata sulle tre province.